sabato 6 novembre 2010

Ecco i pacchi bomba!


Ecco fotografati i pacchi bomba in partenza dallo Yemen ed indirizzati a tutte le sinagoghe dell'occidente. In basso a destra, indicato dalla freccia rossa, il pacco bomba destinato alla sinagoga di Brindisi.

Il terrorista inquadrato nella foto ha il volto celato da un ampio cappello nella cui etichetta, però, è stampigliato il numero di telefono e l'indirizzo dell'astuto terrorista che ha confezionato i pacchi.

Nel sacchetto rosso, invece , verranno rinvenute le fotocopie delle sure del Corano che incitano alla guerra santa contro Israele. I testi sono anche tradotti in inglese, francese, russo e latino.

Dalle indagini fatte in sette minuti dalla Security Americana coadiuvate dal Mossad israeliano si è risaliti alla identità del terrorista ciclista. Pare che l'individuo, secondo dichiarazioni fatte oggi dal padre, morto due anni fa, non sapesse andare in bicicletta; ma l'FBI ha ritrovato la ricevuta di pagamento del giovane, per frequentare un corso di ciclista con le rotelle a Kandahar.

Intanto il Ministro degli esteri italiano Frattini ha fatto sapere , in una nota diramata durante il cocktail delle otto, che già da molto tempo in Italia l'attenzione sui pacchi bomba provenienti dallo Yemen è ai massimi livelli e questo perchè le bombe sono oggetti molto pericolosi che, in caso di esplosione, possono danneggiare irrimediabilmente la salute di chi lo sta aprendo e di tutti quelli che gli sono vicino in quel momento.

Il capo della protezione civile Bertolaso, rientrato tempestivamente al beauty centre, ha riunito la unità di crisi della Farnesina ed ha disposto che ogni volta che si riceve un pacco dallo Yemen, prima di aprirlo bisogna indossare la tuta antibomba prodotta dalla ditta di suo cognato. Un prodotto Italiano la cui diffusione farà crescere il PIL anche se non assicura l'esistenza in vita del malcapitato che la indossa. In compenso si eviterà che l'ennesimo imprenditore dislochi la sua fabbrica in Kossovo e tanti operai italiani perdano il posto di lavoro.

Infine il ministro Ignazio La Russa, ha disposto che i pacchi bomba provenienti dallo Yemen vengano immediatamnte smistati sui cacciabombardieri italiani di stanza in Afghanistan . Questo, sempre secondo La Russa, renderà la missione di pace più pacifica ed eviterà una strage tra i civili italiani destinatari dei pacchi. Al loro posto potranno morire tanti afghani che proprio civili non sono.

In una nota, battuta dalle agenzie pochi istanti fa, il sindaco di Brindisi ha comunicato che la sinagoga cui era destinato uno dei pacchi bomba, non è ancora stata completata e di conseguenza il pacco dovrà essere rimandato al mittente. I lavori , infatti, sono stati interrotti due anni fa dalla guardia forestale che, in seguito ad una verifica effettuata nel cantiere, si è accorta della mancanza degli scarichi per le acque nere. Ma i fedeli della comunità ebraica locale protestano perchè anche loro vogliono il loro pacco bomba ed hanno inoltrato ricorso al TAR del Lazio.

pippo vinci


venerdì 5 novembre 2010

un buon cappuccino: le 8 regole auree

Non voglio insegnare a nessuno a fare un buon cappuccino. Anche perché non lo so fare. Scrivo questo articolo , quindi, in qualità di consumatore di cappuccini e non di barman.
Vorrei, di conseguenza, suggerire 8 regole auree per potere giudicare (e non..fare) un cappuccino.
Quello che vedete nella foto a sinistra è (all’apparenza) un ottimo cappuccino. Ma non sempre ad una buona apparenza corrisponde una buona qualità. E’ vero invece che un cappuccino brutto a vedersi è, senza dubbio, brutto anche a bersi. E’ il caso della foto a destra.

Le regole:

1. La schiuma (meglio chiamarla crema) non deve essere grossolana, ma densa e senza evidenti bolle o bollicine;
2. lo spessore della crema deve essere minimo, di pochi millimetri;
3. il colore della crema sarà ambrato con striature, arcuate, marrone scuro; mai bianco.
4. la crema dovrà essere persistente. Essa infatti non deve mai scoprire il latte sottostante anche a tazza inclinata . Tanto che alla fine essa deve rimanere adagiata sul fondo della stessa tazza;
5. il sapore non deve tendere ne’ al latte ne’ al caffè. Il cappuccino, semplicemente, deve sapere di cappuccino;
6. cacao o cioccolata in polvere spruzzati sul cappuccino ne alterano profondamente il sapore e pertanto sono assolutamente da evitare;
7. la temperatura del cappuccino deve essere abbastanza alta, poco al di sotto di quella di un buon caffè;
8. il contenitore ideale per un cappuccino è la tazza in ceramica (cup) di medio-piccole dimensioni, con manico; da evitare contenitori in vetro, carta o plastica, e forme cilindriche (mug), a tronco di cono rovesciato o a sezione quadrangolare. Da evitare anche bicchieri o altro tipo di contenitore senza manico.
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p.s. diffidate di quei cappuccini serviti con "caffè a parte". Uno dei trucchi per fare un buon cappuccino è, infatti, legato all'abilità del barman di versare il latte nella tazza contenente già il caffè. Questo gesto, se ben fatto, è da molti considerato il vero segreto per ottenere un buon cappuccino. Ne deriva che il "caffè a parte" è inadeguato per raggiungere il nostro scopo: un ottimo cappuccino.
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(pippo vinci)

post già pubblicato in data 1 10 2008

domenica 31 ottobre 2010

pacco bomba dallo Yemen: la solita bufala?

Siamo alle solite. Un attentato sventato, cariche di esplosivo provenienti dallo Yemen, (culla di Al Quaeda) e sistemate in un aereo cargo destinato a Chicago. Tutto questo diventa vero se si ascolta il tam tam dei media internazionali. Ma se si cerca la informazione più libera meno asservita si trovano un sacco di belle (e strane) cose:

1) non è ancora stato accertato che l'aereo provenisse dallo Yemen da dove, peraltro, pare non sia partito alcun volo cargo verso gli USA nell’arco di tempo indicato dai sostenitori del fallito attentato

2) il pacco bomba era indirizzato ad una sinagoga di Chicago, ma doveva esplodere in volo. Ma se uno prevede di farla esplodere in volo, perchè mai indirizzarla ad una sinagoga?
risposta: il pacco non doveva esplodere proprio , ma doveva essere trovato con l'indirizzo della sinagoga in bella mostra. Il tutto per dimostrare quanto sono pericolosi e antiebrei questi arabi cattivi.
E pure negati, visto che il pacco bomba non è esploso. Eppure, sempre secondo il mainstream, era un meccanismo da far scattare con un semplice segnale di un telefonino.

3) la donna arrestata a Sana'a (capitale dello Yemen) pare c’entri poco o nulla. E’ infatti una studentessa universitaria che, secondo la indagine ufficiale avrebbe lasciato tracce (troppo evidenti) sui pacchi bomba. C'era addirittura il suo numero di telefono!!!!(clicca qui) Ma si sa che Al Quaeda non lascia tracce o almeno non così pacchiane o evidenti: il numero di telefono! La studentessa è stata poi rilasciata.

4) dai numerosi filmati visti in tv il meccanismo esplosivo appare come un aggeggio pieno di fili di grandi dimensioni ed assolutamente (troppo) sospetto. Insomma un oggetto tipico dei film sulle spie degli anni 60. Come fanno a dire che era "un meccanismo sofisticato irrilevabile ai raggi x?"

5) le foto diramate che illustrano i meccanismi "sofisticati"dell'ordigno, sono tutte diverse e incompatibili tra di loro. In questa pagina ne pubblichiamo ben 5, che non ch'azzeccano l'una con l'altra, ma che secondo le diverse fonti sono , ognuna, una immagine dell'ordigno.

6) la notizia , diramata dalla CNN, era stata subito smentita dagli organi della sicurezza USA. Poi, evidentemente, c'è stato un contrordine e si è deciso di utilizzare il falso allarme (clicca qui)

7) E, infine, il caro e illuminato e buon Obama che accusa dopo poche ore Al Quaeda (che prove ha?) a pochi giorni dalle temibili elezioni di medio termine. La security americana ha pure diramato le generalità, con tanto di foto, del mandante.

Io non voglio fare dietrologia, ma è mai possibile che quando si tratta di terrorismo internazionale il caso viene risolto nel giro di poche ore? Tutti i particolari vengono spiegati, mandanti ed esecutori individuati e nessun dubbio viene avanzato. E la tensione e la paura crescono, crescono, crescono....Molto, ma molto strano no?

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p.s. Addirittura secondo quanto diramato in un primo momento non sarebbe stata ritrovata nessuna bomba vera o falsa che fosse. Ma solo il toner della stampante. clicca qui .

Ed ecco ancora un articolo di Maurizio Blondet che chiarisce molti lati oscuri (?) della vicenda. clicca qui

E qui, la smentita dell'attentato.....poi smentita . clicca qui

Leggi anche la ricostuzione fatta da Fulvio Grimaldi clicca qui

Per maggiori dettagli clicca qui

Non se ne può più.

pippo vinci

venerdì 29 ottobre 2010

Il Marocco in due per due (1° giorno)

venerdì 8 agosto 1997 - Casablanca

Siamo in albergo (El Kandara, stanza 1003) e stiamo pianificando il nostro tour. Sulla carta tutto sembra fattibile in pochi giorni e così si decide di non tralasciare nulla. Visiteremo ogni pozzo, ogni medina ed ogni oasi finora conosciuta in Marocco. leggi tutto

non è tutto merda quello che puzza


Il sito luogocomune di Massimo Mazzucco, ha riportato , in sunto, l'intervista che Ahmadinejad ha concesso a Larry King sul canale americano CNN.

Ecco la trascrizione fedele di quanto pubblicato su luogocomune.
Leggetela e scoprirete che il tanto vituperato presidente dell'Iran non è esattamente quello che i media di mezzo mondo (il nostro) ci vogliono far credere. ...

Il "temibile dittatore islamico" appare anche come un uomo colto e pacato. Cosa molto rara tra i nostri politici!
(la trazzera)

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Qualche settimana fa è andata in onda sulla CNN l’intervista di Mahmoud Ahmadinejad realizzata da Larry King, in occasione della visita annuale alle Nazioni Unite del presidente iraniano. Contrariamente a quanto avvenuto l’anno scorso, quando King aveva intervistato Ahmadinejad cercando di restare super partes, in questa occasione il conduttore della CNN ha scelto di indossare chiaramente i panni dell’americano, attaccando il presidente iraniano in modo diretto e univoco, su tutte le questioni più importanti attualmente in discusione. In questo modo ha permesso ad Ahmadinejd di ribattere colpo su colpo, finendo per non concedere a King nemmeno un punto in tutta la partita.

Quando King ha chiesto di trattare in modo compassionevole i “turisti” americani che erano sconfinati per sbaglio in Iran un anno fa, Ahmadinejad ha risposto che la sicurezza nazionale viene prima di ogni altra cosa, e che gli Stati Uniti non si sarebbero certo comportati in modo diverso dal loro, in un caso simile.

Quando King ha chiesto notizie su un agente dell’FBI scomparso tre anni fa in Iran, Ahmadinejad ha risposto con tagliente ironia che “dovrebbe essere l’FBI a fare più attenzione a dove vanno a finire i suoi uomini.”

Quando King ha detto che “il mondo è preoccupato per la possibilitò che l’Iran venga in possesso di armi atomiche”, ...

... Ahmadinejad gli ha chiesto “che cosa intende esattamente, per ‘il mondo’?” E poi ha aggiunto, con il solito sorriso sornione: “A me risulta che il mondo sia molto grande, e che ci siano moltissimi paesi che non solo non si preoccupano affatto di questa eventualità, ma che vedono addirittura con favore lo sviluppo pacifico dell’energia atomica in Iran”.

Costretto a ridurre la sua definizione di “mondo” a Stati Uniti ed Israele, King si è sentito rispondere “E perchè mai noi dovremmo farci carico di tranquillizzare questo signor Netaniahu? Chi è costui, per meritare così tanta attenzione da parte nostra?” E poi ha aggiunto: “Anzi, a quel che ne so io Netaniahu è un criminale professionista, che ha uccisio decine di migliaia di civili innocenti, e che andrebbe processato davanti ad un tribunale internazionale. Invece voi siete qui a chiederci di farlo dormire tranquillo di notte”.

E quando King ha provato ad insistere sulla faccenda del rischio atomico, si è sentito rispondere che “la bomba atomica è l’arma più orribile di questo mondo. Non solo l’Iran non ce l’ha e non intende costruirla, ma bisognerebbe piuttosto disarmare al più presto chi la possiede, ovvero gli Stati Uniti e Israele. Sono loro a mettere per primi a repentaglio la sicurezza mondiale, mentre accusano gli altri di farlo.”
King a quel punto si è salvato in angolo, chiamando la pubblicità.

Nel segmento successivo King ha deciso di attaccare Ahmadinejad sul fronte dei diritti umani, accusandolo di non permettere le libere proteste in Iran. Per tutta risposta Ahmadinejad gli ha ricordato che poco tempo fa, a Pittsburgh, la polizia ha selvaggiamente caricato i dimostranti che protestavano contro il G8. “E lei mi vorrebbe dire – ha chiesto Ahmadinejad alla fine - che in America invece c’è la libertà di protestare?”

Ma noi non li mettiamo in prigione!” ha provato a replicare King. “Ah no? – lo ha deriso Ahmadinejad – mi vuole forse dire che gli oltre 2 milioni e mezzo di cittadini attualmente in prigione in America sono tutti assassini, criminali o spacciatori di droga?

A quel punto King ha pensato bene di ripiegare su quello che riteneva il suo asso nella manica, ovvero la famosa donna iraniana condannata alla lapidazione, ma anche in questo caso gli è andata male. Ahmadinejad gli ha risposto serafico che “prima di tutto la condana definitiva non è ancora stata emessa. In secondo luogo, quella della lapidazione è una storia falsa, inventata di sana pianta da un giornalista tedesco, e ripresa subito da tutti i media occidentali.”

Che fosse vero o no, King non ha saputo replicare, e anche in questo caso ha invocato la pubblicità.

Il terzo round è stato dedicato da Larry King ai rapporti con gli USA e alle sanzioni internazionali. Alla frase di King “Hillary Clinton ha detto che l’Iran sta soffrendo pesantemente per le sanzioni internazionali”, Ahmadinejad non ha saputo trattenere una mezza risata, e ha risposto che loro sono talmente abituati alle sanzioni, che incombono sull’Iran da circa 30 anni, che ormai non ci fanno più caso. “Anzi – ha aggiunto Ahmadinejad – tutte queste sanzioni hanno finito per stimolare la nostra fantasia, portandoci a trovare soluzioni sempre più nuove e produttive per la nostra economia. Piuttosto – ha aggiunto, diventando improvvisamente serio – mi spiega perchè gli Stati Uniti si permettono di applicare all’Iran sanzioni molto più gravi di quelle autorizzate ufficialmente dalle Nazioni Unite? Tutto questo non è illegale forse?

Pubblicità.

L’ultimo round non poteva che essere dedicato ad Israele, e King è partito all’attacco, dicendo ad Ahmadinejad che “Fidel Castro di recente l’ha criticata per non saper riconoscer il giusto ruolo dell’antisemitismo nel mondo”.

Guardi – ha replicato Ahmadinejad serafico – proprio ieri ho ricevuto un messaggio da Fidel Castro, il quale mi diceva che di non aver mai pronunciato quella frase. Le sue dichiarazioni sono state completamente distorte, come al solito, dalla stampa occidentale”. Mentre King barcollava, Ahmadinejad ne ha approfittato per contrattaccare: “Piuttosto, mi dica lei, perchè gli Stati Uniti continuano a proteggere e ad aiutare in modo così plateale lo stato di Israele?"

Fingendo ovvietà, King ha risposto: “Perchè sei, sette milioni di loro sono stati uccisi durante l’olocausto, noi siamo un paese umanitario, e li vogliamo aiutare”.

“Ah sì? – ha replicato Ahmadinejad con sarcasmo – davvero quello è il motivo? Allora lei vuole dire che, poichè è appena stato ucciso un milione di iracheni, i sopravvissuti hanno diritto di venire ad esempio in America, e costruire qui la loro nazione?”

King non sapeva più dove aggrapparsi, ma Ahmadinejad non gli ha dato tregua, aggiungendo: “Durante la guerra, se è solo per quello, sono morti 80 milioni di persone. Questo vuol dire che dobbiamo dare una terra a tutti i sopravvissuti di tutte quelle nazioni?”
Insomma, non c’è stato modo per l’esperto giornalista di portare a casa un solo punto per la sua “nazione”. Anzi, talmente esperto è Larry King, e talmente brutta è stata la figura che ha fatto con Ahmadinejad, che viene quasi il dubbio che l’anziano “Mr. Bretella” abbia deciso di immolarsi volontariamente, pur di permettere ad Ahmadinejad di dire cose che nessun altro al mondo ha il coraggio di dire. Lui compreso, probabilmente.
Massimo Mazzucco

martedì 26 ottobre 2010

Se fosse successo in una miniera italiana


di Berbero

Se fosse successo in una miniera italiana, le cose sarebbero andate così:

1° giorno: tutti uniti per salvare i minatori, diretta tv 24h, Bertolaso sul posto.

2° giorno: da Bruno Vespa plastico della miniera, con Barbara Palombelli, Belen e Lele Mora.

3° giorno: prime... difficoltà, ricerca dei colpevoli e delle responsabilità: BERLUSCONI: colpa dei comunisti; DI PIETRO: colpa del conflitto d'interessi; BERSANI: ... ma cosa ... è successo??BOSSI: sono tutti terroni, lasciateli la'; CAPEZZONE: non è una tragedia è una grande opportunità ed è merito di questo governo e di questo premier; FINI: mio cognato non c'entra.

4° giorno: TOTTI: dedicherò un gol a tutti i minatori.

5° giorno IL PAPA: faciamo prekiera a i minatori ke in kvesti ciorni zono vicini al tiavolo!!

6° giorno: cala l'audience, una finestra in Chi l'ha visto e da Barbara d'Urso che intervista i figli dei minatori: "dimmi, ti manca papà?'"

dal 7° all 30 esimo giorno falliscono tutti i tentativi di Bertolaso, che viene nominato così capo mondiale della protezione civile.

Dopo un mese, i minatori escono per fatti loro dalla miniera, scavando con le mani.

Un anno dopo, i 33 minatori, già licenziati, vengono incriminati per danneggiamento del sito minerario.
Ma è successo in Cile.... ci siamo salvati!!!

dal sito www.buonumore.org

venerdì 22 ottobre 2010

Apollo 11: lontani dalla Luna ?

Buzz Aldrin intervistato da Burt Sibrel che gli contesta la verità sull'allunaggio di Apollo 11 nel luglio del 1969.
Sibrel mostra ad Aldrin un documento inedito che dimostrerebbe che a due soli giorni dal presunto allunaggio i tre astrounauti si trovassero ancora in un orbita terrestre. Il tragitto terra - luna necessita 3 - 4 giorni per essere coperto.
Aldrin si mostra nervoso e contrariato e i dubbi sulla verità ufficiale crescono

un medico atomico


Beh, è successo quello che era stato preannunciato da mesi. Veronesi è il Presidente dell'Agenzia per la Sicurezza del Nucleare. La domanda più ovvia è "che ci azzecca?", ovvero siamo al solito costume italiano di mettere incompetenti nei posti chiave.

La sicurezza delle centrali nucleari non è certo il campo professionale dei medici, bensì di fisici, ingegneri, scienziati e tecnici.

Metterci un medico oncologo serve solo a mandare un messaggio al popolo caprone, cioè "Se l'oncologo sorveglia il nucleare, tranquilli che non vi viene il tumore".

leggi l'intero articolo dal sito megachip

mercoledì 13 ottobre 2010

In Francia leoni, in Italia pecoroni


Prosegue in tutta la Francia il massiccio e acclamato sciopero contro la riforma delle pensioni in via di approvazione in parlamento. La riforma intende, tra l’altro, alzare di due anni (da 60 a 62) l’età minima per andare in pensione.

Anche in Italia il Governo ha proposto, ed il parlamento ha già approvato, una riforma simile. La norma, inserita dal furbo Tremonti nella manovra finanziaria, impedirà ai lavoratori di andare in pensione prima dei 63 anni (prima era possibile anche a 60 o a 61).

Non solo.

Chi maturerà il diritto alla pensione (es. con 40 anni di contributi versati) dovrà comunque attendere un altro anno per poterne godere i benefici economici. In pratica non basteranno più 40 anni di contributi, ma serviranno 40 di contributi più 1 di dolce attesa = 41.

Ma nessuno, dico nessuno se ne è accorto. E chi se ne è accorto ed è anche deputato e pagato per farlo, se ne è fregato. Nessun sindacato, infatti, ha minimamente protestato, nessuna manifestazione è stata indetta, in nessun talk show se ne è parlato, nessun giornale, nessun tg gli ha dedicato più di una riga o un intero minuto.

Ecco, in questo fatto si racchiude tutta la differenza tra noi ed il mondo occidentale, civile, responsabilizzato, motivato ed informato. Informato sopratutto sui propri diritti.

Gli italiani sono oramai sudditi, vittime e schiavi. Schiavi di una classe dirigente padrona e indegna di rappresentare i suoi elettori che in verità non eleggono proprio nessuno. La politica ed i politici sono riusciti a concretizzare il loro sogno : screditati i sindacati, ghettizzata l’informazione seria , ridicolizzato il dissenso, narcotizzate le coscienze. Annullata, in pratica, ogni opposizione.

pippo vinci

l'articolo è stato pubblicato anhe sul sito di Oliviro Beha www.italiopoli.it
e sul suo blog clicca qui
ripreso anche su keegy , su wikio.it ,
su il taggatore
su kalrmarxplatz
su francochirico

lunedì 11 ottobre 2010

Standing Army


800 basi americane dislocate in 43 paesi nel mondo; il budget militare voluto da Obama addirittura superiore a quello stanziato dall'universalmente odiato George W. Bush; intere popolazioni pacifiche cacciate dalle loro paradisiache isole natali per fare posto a basi USA; aeroporti militari iperattivi a pochi metri da un asilo a Okinawa in Giappone con i bambini che si tappano le orecchie ogni 10 - 15 minuti, bambini che poi piangono di notte; anziani e pacifici agricoltori cui è stata espropriata la terra dei loro padri per costruire basi di decollo e atterraggio dei velivoli della aviazione militare USA; migliaia di crimini impuniti (tra cui stupri ed omicidi) commessi da marines di stanza presso basi militari all'estero.
E nessuna base militare estera è presente in territorio USA!

Queste ed altre incredibili notizie sono contenute nell'illuminante documentario di Thomas Fazi ed Enrico Parenti intitolato Standing Army che consigliamo a tutti di vedere. Nel documentario anche i motivi di questa subdola (?!) colonizzazione planetaria. Dopo di che sfidiamo chiunque a dichiararsi filoamericano incondizionatamente.

guarda il trailer:


.. e visita il sito http://www.standingarmy.it/
pippo vinci

domenica 10 ottobre 2010

accadde oggi: a Longarone


Il 10 ottobre del 1963 una gigantesca frana staccatasi dal monte Toc, cadde nelle acque del lago di Vajont, un bacino artificiale sull'omonimo torrente, provocando un'enorme ondata che, tracimando oltre la diga investì in tutta la sua violenza il sottostante comune di Longarone. L'intero abitato fu raso al suolo e per giorni e giorni continuarono le ricerche dei corpi delle circa 2000 vittime trascinate e sepolte dal fango.

sabato 9 ottobre 2010

corpo e non persona


dal blog di Beppe Grillo

Disoccupata, precaria, troia, vergine stuprata, ministro promosso per l'aspetto, per il culo, ma anche la bocca aiuta, costretta ad accettare avances sul lavoro, preda delle voglie di parenti e delinquenti, uccisa da zii, mariti, amanti, ex compagni, buttata sulla strada da magnaccia, introdotta nei letti dei potenti come una regalia per acquisirne la condiscendenza.

Extracomunitaria e minorenne, a migliaia, quasi bambine, carne fresca sui viali di tutte le città, facile conquista di padri di merda e di famiglia nell'indifferenza totale. Miss Italia che mostrano la loro mercanzia in prima serata, ragazze di cui non si ricorderà il sorriso, lo sguardo, ma soltanto il seno, i lombi, l'incavo delle cosce, vallette con i fili interdentali nelle chiappe in tutti i programmi televisivi, seminude anche nella notte di Natale, merce gratta e fotti, a disposizione degli italiani, inconsapevoli aspiranti puttane del piccolo schermo.

Sottopagata, quota rosa, residuale, marginale, esclusa dalle scelte, dalla politica, senza diritti civili se non benedetta dalla sacralità del matrimonio, senza una pensione anche se moglie di fatto per una vita, senza asili, senza spazi verdi per i suoi figli, perché i figli sono delle donne, quasi sempre. Corpo e non persona, buco e non spirito.

Oggetto di modernariato con labbra a canotto e zigomi da lupa, in vecchiaia simile a una maitresse di antichi bordelli. Plasmata dalle necessità e dal trionfo del membro maschile, signore e padrone della sua vita. Non più persona, ma oggetto, che si può usare, prestare, strangolare, possedere. Un transfert di massa l'ha trasformata da essere vivente a cosa di comune disponibilità, accessibile, che non può negarsi, non ne ha più il diritto.

Proprietà privata, ma anche pubblica, da strangolare in caso di rifiuto, nella scala sociale appena al di sopra una bambola gonfiabile, da possedere anche dopo la morte, perché una cosa non è viva e non è morta. E' solo una cosa, una donna, nient'altro che una donna.

dal blog
beppegrillo.it

giovedì 7 ottobre 2010

Il villino


Nei dintorni di Palermo, città dove vivo fin dalla nascita, c’è una mania molto diffusa: il villino. Il villino se lo possono permettere quasi tutti ma, principalmente, esso rappresenta una caratteristica peculiare del dipendente pubblico e del piccolo commerciante . I liberi professionisti ed i grandi commercianti hanno la villa.
Prima caratteristica del villino è la durata della sua costruzione che ha i tempi di una opera pubblica di grandi dimensioni. L'intervallo di tempo che passa dallo scavo delle fondazioni al completamento del manufatto oscilla tra i 2 ed i 5 anni. Il motivo è semplice: il povero impiegato non ha sempre a disposizione il denaro per pagare i “mastri” e così i lavori si interrompono spesso in attesa che arrivino i famosi “arretrati” per un ricorso fatto anni prima contro la Amministrazione che ti campa. Ricorsi che durano lustri, ma che, alla fine, si vincono sempre.
Ma niente paura, per utilizzare il villino non è necessario attendere che sia completato. Anche perchè il villino non si completa mai. E non è necessario neppure attendere il certificato di abitabiltà. Non serve : il villino, per norma, è abusivo. In più è inutile aspettare che sia completato perchè quando si finiscono i lavori è già tempo delle prime costose manutenzioni.

Insomma il villino, è meglio sfruttarlo subito. Nei giorni dedicati alla gita in campagna (pasquetta, 25 aprile, 1 maggio, e 15 agosto) girando per le campagne di Giacalone, San Martino, Lascari e Fraginesi o tra strade e stratuzze della ex conca d'oro si vedono banchetti organizzati nei cantieri o tra nudi pilastri. Quelle non sono le maestranze in un momento di pausa dal lavoro, no quella è la famiglia del proprietario che ha con orgoglio invitato tutti i parenti a trascorrere la festa al villino. Meglio, la festa al cantiere.
Altra caratteristica del villino è la sua abusività. Il villino è una costruzione abusiva, se no non è un villino. E sarà il geometra (magari lo stesso progettista e direttore dei lavori) che si occuperà di sanare il mostro inseguendo come una chiattidda le mille e mille norme che si susseguono citandosi ed annullandosi a vicenda. Anni ci vogliono!
Si, il mostro.
Il 97% dei villini è, esteticamente, un orrore, un mostro: sagoma semplice di un solido regolare, infissi in alluminio anodizzato, spianata di cemento per le automobili e 2 piani sopraterra. Colore bianco latte, beige o leggermente rosato, che spicca nella campagna brulla dove prima (si racconta) ondeggiavano dorate distese di grano o rigogliosi terrazzamenti ad agrumi.
Il giardino!
Il giardino del villino è una sconclusionata oasi tropicale in miniatura (gli alberi sono piantati piccoli piccoli per risparmiare e perchè è bello vederli crescere) in mezzo ad un paesaggio mediterraneo. I più anziani, però, preferiscono gli alberi da frutto che vengono impiantati senza alcuna cognizione agronomica e che fanno tutti una mala fine attacati da acari e mosche che vengono combattuti con massicce gettate di veleni.

Ma il gioiello da mostrare ai parenti è l'orto da dove si ricaveranno melanzane e pomodori senza sapore, ma dal costo unitario di produzione paragonabile ad un diamante fabbricato in laboratorio.

Una volta finito (!?), il villino inizia la sua lenta ma inesorabile decadenza. Mancano i soldi per riparare l’autoclave, il bagno, il tetto, la crepa sul muro, la macchia di umidità sulla parete. Ma i soldi non ci sono. Gli arretrati sono un lontano ricordo del passato e gli inevitabili ritardi negli interventi trasformano il tutto in un luogo tetro, maleodorante e semiabbandonato, pieno di mobili riciclati e di giochi di quei bimbi che, ormai universitari, preferiscono la settimana bianca o l'Erasmus al noioso e triste soggiorno nel villino di mamma e papà.

I quali papà e mamma tornano saltuariamente al villino per trascorrevi qualche triste week end tra ricordi nostalgici e macchie di umidità sempre più gigantesche

La terza e ultima fase è la riscoperta del villino da parte dei nipoti. Che, giunti all’adolescenza, vi organizzano festini, orge e raduni, al riparo dalle fastidiose raccomandazioni di nonni e genitori.
pippo vinci

venerdì 1 ottobre 2010

ma non doveva cambiare il mondo?


Si avvicinano le elezioni di mezzo termine negli USA e si avvicina una pesante sconfitta per l'uomo che si era presenato come colui che avrebbe cambiato (in meglio) il mondo.
Mentre nel resto del mondo il Black President è considerato il nuovo Kennedy, negli USA le cose stanno un po' diversamente.

Negli USA, come in ogni parte del mondo, le elezioni si vincono più con le politiche interne che con la diplomazia internazionale. E Obama, a parte la mini riforma sanitaria, ha profondamente deluso tutti gli statunitensi, siano essi repubblicani che democratici. Questi ultimi in quanto lo hanno visto un po' troppo titubante nell'affrontare con ottica "democratica" i problemi economici che continuano ad assillare il popolo yankee.

Ma se vogliamo anche all'estero Obama ha fino ad oggi fallito su quasi tutte le promesse fatte: Guantanamo è ancora in funzione; tra Palestina e Israele non si è fatto un solo passo avanti verso la pace e sul fronte militare è stato proprio Obama che ha incrementato sia il budget bellico che le truppe stanziate in Afghanistan.
Unica attenuante il poco tempo a disposizione (il mondo non si cambia in due anni) e la forte opposizione delle lobbies (ancora ben rappresentate in parlamento).

Ma secondo gli osservatori USA , Barack Obama non ci riuscirebbe neppure in 8 anni, troppo evidenti gli indizi in senso contrario. Ed ecco che le elezioni di Novembre si tingono di grigio per il giovane leader delle Hawai

pippo vinci

per maggiori ragguagli leggi l'articolo di Massimo Mazzuco su Luogocomune - clicca qui

giovedì 30 settembre 2010

lo sport maestro di...... doping!


Ogni tanto mi piace seguire le gare di ciclismo per ascoltare i commenti dei telecronisti. Sono commenti che sembrano dell'altro mondo.
Parlano di imprese, di campioni, di sacrifici, di atti di eroismo , di figure immortali, di esempi per i giovani, quando sanno benissimo che nel ciclismo moderno se vuoi vincere una gara, se vuoi primeggiare e meritarti tutti gli appellativi onorari c'è un solo mezzo : il doping.

(leggi tutto)

domenica 26 settembre 2010

senza ideologie, in mano agli egoismi

Negli anni appena successivi al 1989 (l'anno della caduta del muro di Berlino e del comunism0) da molte parti si sono levate urla di gioia. Evviva, evviva ed ancora evviva! Sono finite le ideologie. Possiamo quindi fare una politica più vicina ai problemi della gente e meno ad ideali spesso irragiungibili, velleitari e vincolanti.
Ad oltre vent'anni da quella gioia condivisa (non da me) ci troviamo in un mondo senza idee, senza progetti, senza futuro e senza anima Un mondo senza arte ne parte. Inoltre sono aumentati i conflitti (oscurati dai media) , è aumentato il trasformismo politico , è aumentato il divario tra nord e sud del mondo. (leggi tutto)

venerdì 24 settembre 2010

Terese e Sakineh


In seguito al post su Sakineh, pubblicato su questo blog pochi giorni fa, abbiamo ricevuto alcune email di insulti e proteste di chi ritiene pieno di imprecisioni e di baggianate il contenuto dell’articolo. Del quale articolo riprendo solo la notizia che bollava per falsa la condanna a morte per lapidazione in considerazione del reato di adulterio.

Appena ieri , inoltre, il presidente dell’Iran Ahmadinejad parlando di fronte all’Assemblea Generale dell’ONU, ha definito false (e tendenziose) gran parte delle notizie messe in giro dai media mondiali sul pocesso a Sakineh , citando anche il caso di Terese Lewis la donna disabile mentale che sta essere giustiziata in un penitenziario degli Stati Uniti. (apprendiamo ora che la condanna è stata eseguita poche ore fa n.d.r.)

Quindi due pesi e due misure vengono utilizzati per giudicare due casi quasi analoghi (omicidio e codanna a morte e - ripeto - non lapidazione per adulterio). Con l’aggravante che Sakineh ha ucciso (o fatto uccidere) nel pieno delle sue facoltà mentali. Terese Lewis no. E’malata di mente ! (era malata di mente) Gli USA la giustizieranno lo stesso. Ma , come sempre, il presidente dell’Iran non viene creduto.

Passiamo ora al problema della “verità” di una notizia o di una intera “campagna” mediatica
Ogni notizia, ovviamente, dovrebbe essere verificata prima di bollarla per falsa (o per vera). E’ quindi corretto il metodo che ha portato alla conoscenza delle informazioni riportate nell’articolo di Meyssan

Meyssan, infatti, riferisce di un colloquio fatto da un inviato con un' alta autorità giudiziaria dell'Iran. Quindi c'è stato un giornalista che è andato in Iran, ha fatto delle richieste, delle interviste, delle indagini, delle verifiche; ha avuto dei riscontri ed ha scoperto quelle cose clamorose che Meyssan riporta nel suo articolo.

Chi non ci crede dovrebbe fare la stessa cosa: andare in Iran , avanzare delle richieste, fare delle interviste, delle indagini, delle verifiche; indagare, interpellare personaggi competenti e autoritari nonché informati dei fatti, consultare documenti e poi (se ci riesce) confermare la sua teoria e criticare il governo iraniano. Ma giudicare solo sui pregiudizi è di una gravità sconsiderata.

domenica 19 settembre 2010

ecco il Serra Pensiero

Tratte da una intervita di Luca Telese, pubblicata sul fatto quotidiano, ecco un estratto delle illuminanti risposte di Michele Serra

Sul moralismo: per conquistarsi la patente di moralista, vent’anni fa, bisognava essere dei notevoli rompicoglioni. Oggi basta dire “non si passa con il rosso” e già sei considerato tale.

Sulla 1 ^ e 2^ repubblica:diciamo che la Prima Repubblica cercava di usare le posate a tavola. Questi mangiano con le mani, e ruttano con soddisfazione.

Sul moderatismo del PD: il dramma del Pd è il suo moderatismo congenito: con la fine del vecchio mondo bipolare serviva una nuova radicalità democratica, da ricercare anche fuori dalla tradizione comunista.

Su destra e sinistra: sogno una destra legalitaria per potermi sentire di nuovo di sinistra, e cioè critico verso gli eccessi legalitari.

leggi tutta l'intervista

sabato 18 settembre 2010

lo scandalo Sakineh:la verità è un'altra


Sul sito Megachip è stato pubblicato un articolo di Tierry Meissan che svela la verità sul caso della donna iraniana condanata a morte per "adulterio".

Innazitutto la donna è accusata principalmente di omicidio e la condanna , se eseguita, non sarà per lapidazione ma per impiccagione. Stessa sorte (senza differenza di genere) seguirà il complice della donna.

Seppure atroce e disumana, la condanna a morte è presente in tanti altri paesi occidentali e "civili" come gli Stati Uniti dove vige ancora la pena capitale per lo stesso tipo di reato. Ma sono proprio gli USA (con la Francia di Sarkozy) a guidare la campagna internazionale per salvare Skineh dalla .....lapidazione per adulterio.

Noi (decisamente contrari alla pena capitale) speriamo che Sakineh ed il suo complice sopravvivano, ma la mistifiazione e la propaganda su questo caso è una ulteriore prova di come gli USA stiano costruendo un clima internazionale tendente ad isolare l'Iran di Admadinejad
Ecco, in pochi punti la verità sul caso Sakineh:

1. Questa signora non è stata processata per adulterio, ma per omicidio. Inoltre, in Iran non è prevista la condanna per adulterio. Anziché abrogare questa incriminazione, la legge ha prescritto delle condizioni, per poter stabilire il fatto, impossibili da mettere insieme: occorre che quattro persone siano state testimoni nello stesso istante. [3]

2. La Repubblica islamica non riconosce lo Shari‘a, bensì esclusivamente la Legge civile votata dai rappresentanti del popolo in seno al Parlamento.

3. La signora Mohammadi – Ashtiani ha drogato il marito e l’ha fatto uccidere nel sonno dal suo amante, Issa Taheri. Lei e il suo complice sono stati giudicati entrambi in primo e secondo grado. Gli «amanti diabolici» sono stati condannati a morte in tutti e due i gradi del giudizio. La Corte non ha fatto distinzioni di sesso nel pronunciare la condanna degli accusati. Va notato che, nell’atto di accusa, la relazione intima tra i due assassini non è menzionata, proprio perché non la si può provare secondo la legge iraniana, quantunque i parenti la dichiarino come un fatto certo.

4. La pena di morte potrà essere eseguita per impiccagione. La lapidazione, che era in vigore sotto il regime dello scià e per qualche anno ancora dopo la sua deposizione, è stata abolita dalla Rivoluzione islamica. Indignato per le asserzioni di Bernard-Henri Lévy e Nicolas Sarkozy, il vicepresidente iraniano del Consiglio della magistratura ha dichiarato a Dieudonne M'Bala M'Bala di voler sfidare le insigni personalità sioniste a trovare un testo di legge iraniana in vigore che preveda la lapidazione.

5. La sentenza è ora all'esame della Corte di Cassazione, che deve verificare la regolarità di ogni dettaglio della procedura. Se questa non è stata scrupolosamente rispettata, la sentenza sarà annullata. Questa procedura di riesame sospende il processo. Poiché questo non è ancora definitivo, l'imputata gode tuttora della presunzione di innocenza e non si è mai posta la questione di giustiziarla alla fine del Ramadan.

6. Javid Houstan Kian, presentato come l’avvocato della Signora Mohammadi-Ashtiani, è un impostore. È legato al figlio dell’accusata, ma non ha ricevuto alcun mandato da questa signora e non ha avuto alcun contatto con lei. E’ membro dei Mujaheddin del popolo, un'organizzazione terroristica protetta da Israele e dai neo conservatori [4].

7. Il figlio della donna vive normalmente a Tabriz. È libero di esprimersi senza impedimenti e telefona spesso a Lévy per criticare il proprio paese, a riprova del carattere libero e democratico del suo governo.

In definitiva: niente, assolutamente niente nella versione Sarkozy-Lévy della vicenda di Sakineh Mohammadi-Ashtiani, è vero. Forse, Bernard- Henry Lévy ha rilanciato in buona fede delle accuse false che servivano alla sua crociata contro l'Iran.

Quanto al presidente Nicolas Sarkozy non può invocare la negligenza. Il servizio diplomatico francese, il più prestigioso al mondo, gli ha certamente indirizzato tutti i rapporti sul caso. Ha dunque deliberatamente mentito all’opinione pubblica francese, probabilmente per giustificare a posteriori le drastiche sanzioni prese contro l'Iran a danno soprattutto dell'economia francese, già duramente deteriorata dalla sua politica.

*Thierry Meyssan, Analista politico francese


Per leggere l'intero articolo di Meissan clicca qui
per tornare all'articolo su Terese e Sakineh clicca qui

venerdì 17 settembre 2010

e che ci vuole?


Si sta in questi giorni consumando l'ennesima divisione tra le fila degli ex comunisti. Veltroni, che, alla fine del suo incarico di Sindaco , aveva promesso una seconda vita da missionario in Africa , è invece tornato alla carica mettendo in ulteriori guai un PD sempre più a corto di consensi.

Ma io voglio andare controcorrente e credo che se scissione ci sarà, questa sarà una scissione salutare. Innanzi tutto , per esperienza due partiti divisi portano più consensi di due partiti uniti.

Poi perchè finalmente il PD privo di due anime pie come Rutelli e Veltroni, capirà che l'unica e ultima chance che gli resta è quella di ributtarsi anima e corpo a sinistra. (leggi tutto)


lunedì 13 settembre 2010

11 settembre: anche "Le Monde" ha qualche dubbio


Sebbene con qualche colpevole anno di ritardo (9 per la precisione), il novero dei soggetti che dubitano sulla versione ufficiale dell 11 settembre, si arricchisce di uan testata tra le più importanti ed influenti , il francese "Le Monde". Ecco la traduzione fedele dell'articolo pubblicato adalla testata francese sabato scorso in occasione dle nono anniversario della strage

Titolo: Gli Stati Uniti non hanno ancora finito con l'11 settembre (originale)

di Heléne Bekmezian - [lemonde.fr] - 11 settembre 2010.


Già nove anni. Nove anni che gli aerei della American Airlines hanno colpito le torri gemelle del World Trade Center di Manhattan, uccidendo più di tremila persone e ferendone più di seimila in un attentato rivendicato da Al-Qa‛ida.

(almeno tre gravi imprecisioni sono contenute in queste tre righe iniziali, per finire con l'affermazione, completamente destituita di fondamento, secondo cui Al-Qa‛ida avrebbe rivendicato l'attentato, ma non ne segnaleremo le altre per non perdere tempo, ndr).

Oppure si trattava di aerei militari? E non ci sono state anche, piuttosto, settantamila feriti, se noi contassimo le vittime delle polveri tossiche? E quanto si dovrà attendere per giudicare gli autori presunti di tutto ciò? E perché Ground Zero è ancora un cantiere? Nove anni dopo, dunque, le domande rimangono e gli Stati Uniti sono ancora lontani dall'aver tratto le somme con l'11 settembre.

Ancora nessun processo. Un anno dopo aver annunciato che cinque presunti autori degli attentati dell'11 settembre 2001 saranno giudicati da un tribunale federale di New York, e non da un tribunale militare, la Casa Bianca non sembra oggi avere premura di giudicare questi uomini.

Secondo il «Daily News», il governo ha difficoltà a trovare una città pronta ad accogliere questo processo, che potrebbe durare anni e avere conseguenze sulla vita locale. Peggio ancora, con le elezioni di mezzo termine che si annunciano delicate per i democratici, questi ultimi non hanno interesse a riportare questo dossier dinnanzi a agli occhi del pubblico. (...)

Migliaia di vittime sono all'abbandono. Sono i dimenticati dell'11 settembre: circa settantamila persone - pompieri e squadre di soccorso - sono tuttora censite come vittime delle polveri tossiche prodotte dal crollo delle torri, con sintomi di difficoltà respiratorie, malattie dei polmoni, disturbi psicologici.

(...)

Domande senza risposte. Immediatamente dopo gli attentati sono apparsi dubbi sulla versione ufficiale dei fatti, in primo luogo i dubbi sollevati dalle famiglie delle vittime. In seguito sono fiorite su internet le teorie della cospirazione, attraverso video e siti web. Quasi ogni giorno, si può dire, decine di nuovi video vengono scoperti e pubblicati, alimentando i dubbi. Sebbene, puntualmente, le autorità abbiano contraddetto alcune teorie del complotto pubblicando nuovi documenti o nuovi video, non c'è mai stata una spiegazione globale e ufficiale capace di rispondere, una buona volta per tutte a tutte le domande che venivano poste (versioni contraddittorie sulla natura degli aerei, immagini che mostrano esplosioni sospette...).

I dubbi non hanno fatto che svilupparsi, tanto più che le autorità non hanno mai accettato di aprire un’inchiesta indipendente, che era chiesta dalle famiglie delle vittime.

In uno dei primi e più celebri filmati di questo genere, la serie "Loose Change" (dell'Associazione Reopen 911) , venivano evidenziati fatti giudicati sospetti e basati su dati documentati e testimonianze.

vai all'articolo originale


i siti del dubbio

martedì 7 settembre 2010

Una notte di terrore a Fraginesi

di antonella gullo

Era una serata (quasi) perfetta, le mie sorelle erano fuori con amici, dopo cena i miei vegliardi si erano messi a guardare la tv, io, sotto il porticato della mia casetta di villeggiatura, mi gustavo un momento tutto mio leggendo “Le cose che non ho detto” di Azar Nafisi..(leggi tutto)

martedì 31 agosto 2010

Un soggiorno sull'Himalaya


Finalmente so tutto sulle meduse. E quindi ora ve lo spiego. E vi terrorizzo!
Partiamo dalla fine. Le meduse invaderanno gli oceani ed i mari del pianeta e saranno la causa della fine del mondo.

Questa prospettiva è reale anche se un po' lontana nel tempo. Non troppo lontana però.

Intanto, comunque, le meduse ci stanno rovinando le estati. Le stanno rovinando, quantomento, a quelli che vanno al mare e si fanno il bagno. Meno disperati sono quelli che vanno al mare e non si fanno il bagno o quelli che vanno in montagna. Per nulla preoccupati e forse un po' contenti sono quelli che non hanno i soldi e non vanno ne' al mare ne' in montagna.

Ma torniamo a quelli che, come me, delle meduse se ne sono fatti una malattia.
In un passato relativamente recente (ossia fino a 10 - 15 anni fa) la medusa rappresentava una graziosa eccezione di vita tra i flutti morti delle nostre spiagge.
Si gridava "ehi! Guarda che c'è qua! Cosa è? Che cariiiina!" E per tutta l'estate si raccontava dell'avvistamento.

Oggi le cose sono cambiate e tutti temono, giustamente, le meduse. Chi non le teme è come quelli che dicono che non hanno paura di volare. Non è vero. Tutti hanno paura di volare e tutti hanno paura delle meduse. Anche quelli che dicono che tanto con la maschera si vedono.

Falso! con la maschera le meduse non si vedono! Si, ne puoi vedere una, due, tre. Ma nessuno ti assicura che alla spalle o vicino al tuo piede non ce ne siano cinque in agguato. E poi, che bagno è nuotare con il terrore e con gli occhi sbarrachiati?
La medusa ti prende alle spalle , sul polpaccio, all'inguine, tra le dita dei piedi. Ovunque ci sia una parte di te.

I
n taluni casi (vedi isole Eolie o Egadi in Sicilia) non è più possibile farsi un bagno tranquilli. Una medusa è sempre possibile

Ed ecco che da qualche lustro ci si confronta sul tema. Ci si chiede il perchè di questa invasione.
Molte le udibili risposte alcune delle quali si elidono a vicenda :
1. le meduse sono qui perchè il mare è pulito
2. le meduse abbondano dove il mare è sporco
3. le meduse prediligono i mari caldi
4. le meduse non scelgono dove andare, sono spinte dalle correnti
5 . le meduse abbondano perchè non ci sono più le tartarughe che ne sono ghiotte.

Ma quante tartarughe servirebbero per mangiarsi tutte le meduse?

E poi giù con i metodi per difendersi dalle meduse. Anzi metodi per alleviare le sofferenze di chi urta una medusa : ammoniaca, acqua salata, No! acqua dolce, pipi, Fargan, Off ne' unto ne' punto, olio di oliva, sputo!

Ma per fortuna che c'è Sky e per fortuna che c'è National Geografic.
In un recente documentario, il cui titolo tranquillizzante era "l'invasione delle meduse",
si spiega che gli scienziati hanno finalmente cominciato a capirci qualche cosa. Ecco cosa:

le meduse abbondano a causa dell'inquinamanto e dell'innalzamento della temperatura. Ora, poichè questi due parametri sono in costante ed inarrestabile aumento, in futuro avremo tutti i mari (più caldi e più sporchi) invasi dalle meduse. Ma mari più caldi non significa mari caldi. Infatti le meduse hanno cominciato a frequentare anche le coste della Gran Bretagna. Dove i mari non sono caldi. Ma semplicemente meno gelidi di prima.

le meduse si nutrono di plancton. E poichè il plancton è il primo anello della catena alimentare che porta ai pesci, i pesci spariranno. E quindi spariranno i giapponesi. In Giappone già sono disperati!

se uccidi una medusa, questa per sfregio si moltiplica e ne fa nascere migliaia, di meduse. Alla faccia di chi l'ha uccisa. Questo è stato appurato almeno per una specie che vive nel Pacifico, quella che fa disperare i giapponesi.

di meduse ne esistono migliaia di specie adattate a tutte (tutte) le condizioni dei mari del pianeta. Inutile migrare in Scozia. Meduse anche lì!

molte meduse hanno filamenti (invisibili e velenosi) lunghi 12 metri. Alla faccia di quelli che le evitano con la maschera!

molte specie di meduse sono dotate di veleno mortale. Le meduse, quindi, non si accontantano di fare sparire i pesci e i giapponesi. Per accelerare i tempi del loro totale dominio, usano il veleno. Le meduse velenose sono in aumento su tutti mari. E in molti casi non c'è neppure l'antidoto. Il veleno, infatti, agisce con modaltà plurime contemporaneamente.
In Australia la cubo medusa (nella foto) è l'animale che ha fatto più vittime negli ultimi 100 anni (70 persone morte). Più di squali, serpenti, scorpioni, coccodrilli e tarantole.

Dopo il filmato ho prenotato, per l'estate 2011, un soggiorno sull'Himalaya!

pippo vinci

lunedì 23 agosto 2010

Viva Quesero! Il toro ribelle.

A Tafalla, una sconosciuta cittadina della Navarra (Spagna) un toro di nome Quesero (diciamo Ricottaro), ha deciso di ribellarsi durante una speciale corrida. Ecco le suggestive e drammatiche immagini di un toro stufo di morire schiavo e prigioniero di una crudele tradizione.
Ovviamente il toro è stato poi catturato e abbattuto.

Ma Quesero avrebbe fatto la stessa fine se si fosse comportato, come vuole la tradizione, come una vittima sacrificale. Quesero invece ha voluto combattere ed ha abbattuto 40 persone andate lì per sfidare il toro. Invece hanno rischiato di essere uccise da questo toro Forse qualcuna è grave. Ma a noi questo importa poco! Viva Quesero, il toro ribelle.

La cosa curiosa è che non si trattava di una normale corrida, ma di un evento in cui alcuni spettatori si sfidano a saltare nell’arena e correre il più vicino possibile al toro. Se notate, infatti , molti spettatori indossano una specie di divisa con un numero sulle spalle. Chi rischia di più vince. (I professionisti di questa specialità si chiamano “recortadores”).

domenica 22 agosto 2010

Inceneritori, killer fantasiosi


dal blog di Beppe Grillo

Le testimonianze scientifiche sui gravissimi danni alla salute prodotti dagli inceneritori sono ormai numerose e inconfutabili, i politici che li propongono e gli industriali che li costruiscono vanno portati in tribunale. Gli inceneritori, inoltre,colpiscono in vario modo, con fantasia. Sono varie e numerose, infatti, le patologia che essi possono provocare.

"Caro Beppe, vorrei portare a conoscenza del blog uno studio epidemiologico di recente pubblicato (Occup Environ Med 2010; 67, 493-499), condotto in Francia sull’insorgenza di malformazioni al tratto urinario in bambini nati da madri esposte prima del concepimento o nelle primissime fasi della gravidanza ad emissioni di impianti di incenerimento di rifiuti.

Lo studio ha identificato 304 casi di malformazioni di questo tipo diagnosticate nel periodo 2001- 2003 nel sud est della Francia ove sono attivi 21 inceneritori ed ha evidenziato, entro 10 km dalla fonte ed in base all’esposizione a diossine calcolata su un modello di ricaduta, un rischio di insorgenza di malformazioni variabile da 3 a quasi 6 volte l’atteso.

I danni che gli inceneritori provocano sono ormai indiscutibilmente riconosciuti; nello studio di Coriano, condotto in prossimità dei due inceneritori di Forlì e ben noto ai cittadini forlivesi, non sono state purtroppo indagate le malformazioni; tuttavia, nella popolazione femminile esposta nel livello sub-massimale, il più popolato, si è avuto un incremento del rischio di abortività spontanea del 44%.

Malformazioni ed abortività spontanea sono eventi strettamente correlati in quanto quest’ultima riflette l’azione nociva sull’embrione e sul feto delle sostanze tossiche cui la madre è esposta e che, qualora non si arrivi all’aborto, può esitare in malformazioni. Sempre dallo studio di Coriano si documenta, nel livello di esposizione citato e nelle sole donne, un aumento di ricoveri per: malattie renali (oltre il 200% ), infarto, infezioni respiratorie, scompenso cardiaco ed un aumento di morte per tumori (stomaco, colon retto, polmone, sarcomi, linfoma di Hodgkin, vescica, cervello, leucemie).

Complessivamente, nell'area esaminata si sono contati ben 116 decessi oltre l'atteso fra le donne nei 13 anni presi in esame nel raggio di soli 3.5 km. Questo non deve stupire se si pensa che nelle emissioni degli impianti sono presenti inquinanti di ogni specie (dal particolato, ai metalli pesanti, alle diossine): i veleni rimangono tali anche alzando i camini o aumentando la velocità di espulsione dei fumi...

Ai cittadini forlivesi sarà offerta, con l’inizio della raccolta “porta a porta”, una imperdibile occasione: dove questo metodo è stato applicato con serietà ha dimostrato di portare subito una diminuzione consistente dei rifiuti e l’incremento della quota di riciclo.
Dobbiamo vigilare perché quando mancherà il combustibile non si cerchino scorciatoie per continuare a bruciare."

Patrizia Gentilini, Presidente ISDE Forlì

giovedì 12 agosto 2010

morire dal caldo. Sul serio però!


Sapevate che esistono i campionati mondiali di sauna? Vince chi resiste di più all'interno di un "forno"a oltre 100 gradi, forse 110! E vi ricordo 100 gradi è la temperatura dell'acqua bollente.

Sembra una prova inventata per un film di Fantozzi. Invece è la realtà. E non poteva non arrivare la tragedia. Nella finale di quest'anno, tenutasi in Finlandia lo scorso 8 agosto, il campione in carica , un russo, si è sentito male ed è morto.

Il secondo finalista, un finlandese, è ricoverato per gravi ustioni. Beh, sarò un cinico , ma questa morte non mi fa pena per niente!

p.s. il campionato è stato annullato per sempre. (nella foto, i due furbi finalisti)

(pippo vinci)

martedì 3 agosto 2010

Pasta ca cipudduzza ‘ngranciata e pecorinu stagionatu chi spiezzi”

Potrebbe anche capitare, alle sei del mattino, appena sveglia, che di regola sono assente, anticchia nirbusa, scapiddata, senza nessuna voglia di relazionarmi con chicchessia, di sentirmi completamente investita da mia madre, arzilla picchì susuta di quattru, che cu l’occhi sbarrachiati, la voce alterata regolata su toni medio alti/altissimi, accorata come se non ci fosse alcun rimedio, mi comunica: “’Ntonè, viri ca un ci su cchiù cipuddi”! (leggi tutto)

(antonella gullo)