venerdì 28 gennaio 2011

IL POPOLO VIOLA SI OPPONE A CHI IL POPOLO XXXXX(?)


(Titolo enigmistico: cambio d'accento)

Una breve storia: ricordate quanta pena ci facevano i croati mentre i serbi li scannavano?

E quanta rabbia quando i croati cominciarono a scannare i serbi e gli altri viciniori?

Avete percepito, entro voi stessi e per una frazione di secondo, pietà per Andreotti, addirittura per Kappler e, poi, per Mannino e ora per Cuffaro...?

ECCO: SIA CHIARO CHE...
(flash back:) Un giovanottone che conosco io viveva in un quartiere dormitorio di Palermo e andava sempre in giro in bici; ma, proprio perché era un giovanottone che faceva palestra e giocava a football americano, i coetanei ragazzacci del rione lo lasciavano in pace. Tranne una volta, quando l'aitante ragazzo cadde dalla sua bicicletta e i teppistelli gli erano tanto vicini da arrivare in tempo per picchiarlo mentre era ancora a terra.

(Ora, torniamo a:) ECCO: SIA CHIARO CHE, in quel momento che ci sarà, quando per una particella di nanosecondo Berlusconi farà pena a me e a voi e a quelli come noi, quello sarà il momento finale in cui i suoi cani si lanceranno a sbranarlo.

E, in fondo, è questo che deve far paura all'italiano (e all'uomo) buono: poiché RARO UMANUM EST.

(pippo montedoro)

sabato 22 gennaio 2011

ognuno, a casa sua , può fare quello che vuole?

No! Ognuno a casa sua non può fare quello che vuole!

Uno degli argomenti utilizzati dai rissosi sudditi per difendere l'impresentabile Sultano italiano è la teoria secondo la quale uno a casa sua può fare quello che vuole!

Da una recente indagine del British Crime Survey, risulta che almeno 1/3 dei reati contro la persona si svolgono dentro il perimetro delle mura domestiche. E si tratta solo dei reati denunciati. Ciò significa che la realtà è molto più pesante di quella che risulta da questa ricerca.

Il codice penale (e anche quello civile) non esclude alcun posto (pubblico o privato che sia) come luogo dove è possibile commettere (e perseguire) alcuni reati. Anche tra i più gravi. Ecco un brevissimo e limitatissimo elenco che raccoglie solo quelli che mi vengono in mente mentre scrivo questo articolo.

1. omicidio
2. maltrattamenti a persone
3. detenzione e vendita di merce rubata
4. spaccio di sostanze stupefacenti
5. detenzione di droga
6. detenzione illegale di armi
7. sfruttamento della prostituzione
8. sequestro di persona
9. maltrattamenti ad animali
10. stampa di banconote false (la banda degli onesti)
11. contraffazione di documenti o di merce di valore
12. abusi edilizi
13. occultamento di cadavere
14. ospitalità a latitanti

ecc ecc ecc

..oltre ad altre illegalità minori legate a norme specifiche, regolamenti condominiali e via dicendo.
Se poi includiamo nel novero quei reati "moderni" fatti tramite internet, allora l'elenco si allunga a dismisura.
Insomma, le mura domestiche non racchiudono uno spazio di impunibilità. Al contrario rendono molti reati più facili a farsi e più difficili da scoprirsi.

pippo vinci

questo post è stato pubblicato anche sul sito www.behablog.it

giovedì 20 gennaio 2011

la trazzera vintage

A grande richiesta ripubblichamo un tema che è stato già presente su questo blog quasi 3 anni fa.

E' molto divertente e non possiamo essere certi che non si tratti di un "falso".

Ma fa ridere lo stesso.

venerdì 14 gennaio 2011

Chi volete libero, Barabba o Gesù?


Spesso Berlusconi ed i suoi seguaci , di fronte ad argomenti imbarazzanti che li inchiodano alle loro colpe e responsabilità , se non ai loro delitti, misfatti o incompetenze, rispondono pronunciando frasi del tipo "il popolo ci vota", oppure "la maggioranza degli italiani è con noi" o ancora "la ggente ha capito".

Noi ci limitiamo a ricordare che "la ggente", "il popolo" , "la folla" hanno preferito salvare Barabba mandando Gesù Cristo a morire, santo e innocente, sulla Croce.... la ggente

giovedì 13 gennaio 2011

accadde oggi


80 anni di Topolino

La prima striscia di Topolino
Topolino (Mickey Mouse) il celebre personaggio immaginario dei cartoni animati della Disney esordisce il 13 gennaio del 1930 nei fumetti e precisamente sulle daily strips. Firmano il testo delle sue avventure Walt Disney e i disegni Ub Iwerks, i suoi creatori.

Le sue prime storie sono avventure scanzonate, in linea con il personaggo che compare nei cortometraggi, ma nel mese di maggio fa il suo esordio sulle pagine di Topolino e la valle della morte Floyd Gottfredson, che trasforma Topolino da monello scansafatiche in cittadino modello e perspicace detective.

Durante la seconda guerra mondiale le storie pubblicate nelle strisce erano principalmente di argomento bellico, in alcune Topolino doveva affrontare spie naziste. N el dopoguerra le storie cessarono di essere avventurose per diventare quotidiane e autoconclusive.

dal sito di History Channel

martedì 11 gennaio 2011

liberate Kabul


di Massimo Fini

Un’ottantina di celebrità del mondo dello spettacolo, della letteratura, della politica ha firmato sul Times un appello, inviato formalmente all’ayatollah Alì Kamenei e al presidente iraniano Ahmadinejad, intitolato “liberate Ashtiani”, più universalmente nota come Sakineh. È una bella compagnia. Ci sono il premio Nobel per la Letteratura V.S. Naipaul, gli attori Robert Redford, Juliette Binoche, Robert De Niro, Colin Firth, il cantante Sting, il leader dei laburisti britannici Ed Miliband, l’ex ministro degli Esteri francese Kouchner, la vedova di Harold Pinter Antonia Fraser e naturalmente l’immancabile Bernard-Henry Lévy che si è auto eletto campione dei “diritti umani”.

Nell’appello si sottolinea, fra le altre cose, che Sakineh, data a priori per innocente, è in carcere da cinque anni, mentre l’uomo accusato dell’omicidio del marito di lei, dato, chissà perché, per sicuro colpevole, è libero. Costoro che si rivolgono alle autorità iraniane non conoscono nemmeno la legge islamica per la quale il verdetto definitivo spetta ai parenti della vittima il cui perdono, se c’è, annulla la pena. E poiché il parente più vicino alla vittima, oltre al figlio, era la moglie, Sakineh appunto, è ovvio che abbia perdonato l’amante che gli ha fatto il favore di uccidere il marito diventato, per entrambi, ingombrante.

Mi piacerebbe che tutte queste “anime belle” lanciassero anche un altro appello: “Liberate l’Afghanistan”. Liberatelo, egregio signor Bernard-Henry Lévy, egregio signor Redford, egregio signor Miliband, dalle truppe straniere che lo occupano e che appartengono alle nazioni di cui voi siete così illustri esponenti.

In Afghanistan, con un calcolo al ribasso, sono state 60 mila le vittime civili della guerra. Secondo un rapporto dell’Onu del 2009 “la maggioranza delle vittime civili è stata causata dai bombardamenti della Nato”. Ma anche le altre non ci sarebbero se la presenza delle truppe occupanti non provocasse la reazione degli insorti che, di fronte a un esercito invisibile che combatte con i droni, i Dardo e i Predator, aerei senza equipaggio ma dotati di missili micidiali, teleguidati da Nellis nel Nevada e da una base segreta in Inghilterra, o con gli irraggiungibili B52 che bombardano da diecimila metri di altezza, sono costretti ad accompagnare le classiche azioni di guerriglia con attacchi di tipo terroristico estranei, fino al 2006, alla pratica afghana e talebana. Gli americani bombardano a tappeto i villaggi alla ricerca di talebani. Ma poiché tutti gli uomini validi sono a combattere, nei villaggi ci sono solo vecchi, donne e bambini (in Afghanistan il 40% dei ricoverati in ospedale sono bambini al di sotto dei 14 anni).


Il numero delle donne uccise in Afghanistan è quindi altissimo
. E non sono donne che hanno somministrato al marito una pesante dose di sonnifero perché l’amante potesse ucciderlo con sette scariche elettriche. La loro sola colpa è di essere donne afghane e di vivere in un Paese in cui qualcuno, venuto da lontano, i Bernard-Henry Lévy, i Miliband, i Kouchner, i Redford, i Robert De Niro, ha deciso di imporre loro di liberarsi dal burqa e, più in generale, di piegare una popolazione che nella stragrande maggioranza non ne vuol sapere ai costumi, agli usi, alle istituzioni, alle leggi degli occidentali. Questo massacro di donne non vi dice nulla “anime belle”? Queste donne innocenti non hanno diritto al vostro interesse? No, per voi il simbolo della libertà rimane Sakineh, un’adultera assassina. Le donne, spesso incinte, spesso spose nel giorno delle nozze, massacrate a decine di migliaia dai vostri bombardieri, in nome della libertà s’intende, sono solo dei semplici, inevitabili, “effetti collaterali”. Liberate Sakineh! Sporcaccioni.

da Il Fatto Quotidiano del 18 dicembre 2010

sabato 8 gennaio 2011

2011: l'anno del sacchetto di plastica!


Come tutti vagamente sanno, dal primo gennaio 2011 è in vigore un qualche divieto sui sacchetti di plastica.

Quale sia il vero contenuto del divieto pochi lo sanno. E non lo sapevo neanche io fino a questa mattina quando mi sono recato presso un supermercato di Palermo per fare la spesa.

Giunto alla cassa, la cassiera mi chiede se volessi dei sacchetti. Rispondo di si. E quella mi tira fuori dal sottobanco due sacchetti di plastica di quelli belli resistenti che si degradano in 1000 anni; secolo più, secolo meno.

Allora io dico: "ma scusi signora, non sono oramai vietati?".
e lei: "ma guardi che non li paga, sono gratuiti. Quelli bodegradabili, invece, si devono pagare 10 centesimi l'uno"
ancora io "ma è sicura di quello che fa e di quello che dice?"
lei " si signore , sono sicura. I sacchetti di plastica li possiamo ancora dare, ma gratuitamente!"
infine io "va beh. Comunque mi dia quelli biodegradabili, ecco venti centesimi"

Torno a casa e cerco di saperne di più navigando su internet alla ricerca della norma. E scopro l'incredibile: la cassiera aveva perfettamente ragione!

Dall' 1 gennaio 2011 è semplicemente vietata la commercializzazione dei sacchetti di plastica fino ad esaurimento delle scorte e comunque fino al 31 dicembre 2011.

Quindi i sacchetti plastica possono continuare a circolare. Anzi dal 1° gennaio 2011 se ne incentiva la circolazione a scapito di quelli biodegradabili che si devono pagare. E conoscendo il senso civico degli italiani(sigh!) ed il loro rispetto per lambiente (!!), state certi che il 2011 sarà l'anno italiano del sacchetto di plastica!

Una bella, anzi una bellissima trovata!

pippo vinci

venerdì 7 gennaio 2011

accadde oggi


La bandiera italiana

Nasce ufficialmente il 7 gennaio del 1797 la bandiera italiana tricolore. Fu in quella data, infatti, che nella Sala del tricolore, oggi sala consiliare del comune di Reggio Emilia, era riunito il Parlamento della repubblica cispadana, su suggerimento del sacerdote cattolico Giuseppe Compagnoni decreta "che si renda universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di Tre Colori Verde, Bianco, e Rosso, e che questi tre Colori si usino anche nella Coccarda Cispadana, la quale debba portarsi da tutti".

Ispirata evidentemente alla bandiera francese del 1790 la scelta delle fasce di uguale misura in tre colori diverse deriva dai vessilli della Legione Lombarda che avevano appunto i tre colori bianco rosso e verde.

Il bianco e il rosso compa rivano nello stemma comunale di Milano (croce rossa in campo bianco) mentre il verde era il colore della guardia civica milanese. Nel corso degli anni la bandiera tricolore ha mantenuto gli stessi colori ma cambiato foggia fino alla nascita della Repubblica, quando un decreto legislativo presidenziale del (19 giugno 1946) stabilì la foggia della attuale bandiera.

Ogni 7 gennaio si festeggia la festa del tricolore, giornata nazionale della Bandiera, in particolare a Reggio Emilia è prevista ogni anno la visita di una delle più alte cariche dello Stato (Capo dello Stato o il Presidente di una delle Camere), mentre al Quirinale è previsto il cambio solenne della Guardia, che i Corazzieri svolgono in uniforme di gala, che altrimenti avviene solo il 2 giugno.

dal sito di history channel

lunedì 3 gennaio 2011

Per fortuna c'è chi ragiona così


Sul sito www.megachip.info è stata pubblicata una interessante intervista di Miguel Mora (El Pais) a Stefano Rodotà*. Noi, nel rimandarvi alla lettura dell'intero articolo, riportiamo la risposta ad una sola domanda. Una risposta che è anche una lucida lettura dell'attualità politica italiana. Peccato che personaggi di questo spessore siano stati cacciati dalla politica attiva.



Ha ma pensato che avrebbe un giorno rimpianto la Democrazia Cristiana?

R. Quei politici avevano ben altro spessore culturale. La dialettica parlamentare tra la DC e il PCI era di un livello che oggi appare impensabile. Mentre la DC era al potere, si approvarono le leggi sul divorzio e sull’aborto; i democristiani sapevano che la società e il femminismo le volevano e capirono che opporsi li avrebbe danneggiati politicamente.

Molti di loro erano dei veri laici, avevano il senso della misura e maggior rispetto verso gli avversari. Oggi siamo ridotti al turismo per poter nascere e morire, la gente si prenota negli ospedali svizzeri per poter morire con dignità. È mai possibile che uno Stato democratico obblighi i suoi cittadini a chiedere asilo politico per morire? Il diritto deve regolare questi conflitti, non acuirli.

*Professore emerito di diritto civile alla Sapienza di Roma, Rodotà nato a Cosenza 73 anni fa, scrive libri ed articoli,partecipa a congressi, dirige il Festival del Diritto a Piacenza,promuove manifesti e combatte battaglie per innumerevoli cause,dalla libertà di stampa all’etica pubblica,all’eutanasia.

Eletto deputato del PCI nel ’79,visse come parlamentare la convulsa decade finale della prima Repubblica e fu poi il primo presidente del PDS, fondato nel ’91 da Achille Occhetto dalle ceneri del PCI. Appena un anno dopo,forse prevedendo ciò che sarebbe successo, abbandonò la politica.

dal sito www.megachip.info