venerdì 29 settembre 2017

Ergastolo per Bossetti: errore giudiziario?


Il 26 novembre 2010  nel paese di Brembate di Sopra (BG) una ragazza tredicenne scompare senza lasciare traccia. Dopo tre mesi il corpo senza vita di Yara Gambirasio viene trovato  in un campo a pochi chilometri da Brembate.

Iniziano le indagini ed alla fine viene arrestato un muratore di Mapello, Massimo Bossetti che dopo due processi (di primo e di secondo grado) viene riconosciuto colpevole e condannato all'ergastolo.

La trazzera non si era mai occupata di fatti di cronaca nera, ma pochi giorni fa ci siamo imbattuti in questo video che (è bene precisare) riporta tutti gli elementi a favore della tesi innocentista. Ma se solo la metà dei fatti raccontati nel video sono veri , la condanna di Bossetti si può definire un grossolano errore giudiziario. Clicca sulla foto e segui il video.

mercoledì 27 settembre 2017

Il mito del chilometro zero

Da qualche tempo si è molto diffusa la mania del ristorante con ingredienti a chilometro zero. Ma attenzione, questo va bene per aree incontaminate, ma, per fare un esempio eclatante, se vi doveste trovare  intorno a Seveso (diossina della Icmesa) o vicino a Castelvolturno (terra dei fuochi) sceglireste  piatti con ingredienti a chilometro zero?

Ho fatto due esempi eclatanti , ma in Italia le zone industriali ed altamente inquinate sono parecchie, e quindi non ci fidiamo alla cieca con il richiamo del chilometro zero!

martedì 19 settembre 2017

11 settembre: le barzellette della versione ufficiale

Zyad Jarrah
Per i molti che ancora credono (legittimamente) alla versione ufficiale , riportiamo, di seguito  un brano tratto dal documento ufficiale della commissione di inchiesta sull'11 settembre e riportato su Wikipedia alla pagina dedicata al presunto terrorista (Ziad Jarrah) che avrebbe pilotato il volo UA93 che si schiantò al suolo presso Shanksville, sempre secondo la versione ufficiale, grazie alla ribellione dei passeggeri che avrebbero così evitato che il volo si schiantasse sulla Casa Bianca a Washington:

ecco il brano
"....prima di compiere il dirottamento in cui avrebbe trovato la morte, Jarrah spedì alla sua ragazza una lettera d'addio, pubblicata poi dal quotidiano tedesco Der Spiegel:
« Ho fatto ciò che ho dovuto fare. Dovresti essere molto fiera, perché è un onore ed alla fine vedrai che tutti saranno felici. Conserva il nostro stretto legame che hai finché non ci incontreremo nuovamente. »
Oltre alla lettera Jarrah inserì nel pacchetto anche i documenti attestanti l'addestramento di volo del Boeing, che evidentemente non gli servivano più. 
il luogo del disastro (?!?!) - dov'è l'aereo?
Pur conoscendo la ragazza da cinque anni, e nonostante avesse convissuto a lungo con lei, Jarrah sbagliò però a scrivere l'indirizzo sulla busta
Aveva tuttavia scritto il suo indirizzo di mittente, indicando con curiosa imprudenza l'indirizzo del motel negli Stati Uniti in cui si sarebbe recato e in cui in effetti avrebbe passato la sua unica notte, l'ultima della sua vita. In questo modo la busta, dopo aver mancato la consegna in Germania, fu rimandata al mittente dalle poste tedesche
I proprietari del motel la consegnarono quindi all'FBI che, grazie ai manuali di volo contenuti nella busta, capì immediatamente* che Jarrah doveva essere stato il dirottatore del Boeing precipitato in Pennsylvania...."


*PS questi dell FBI sono dei geni!!! (nota de La Trazzera)

lunedì 11 settembre 2017

11 settembre 2001 ; 16 anni di bugie!

https://youtu.be/5SUi0lSly3o
Oggi ricorre il 16° anniversario dell'attentato alle torri gemelle, ed al Pentagono. In questi sedici anni molti tecnici di alto livello internazionale , hanno studiato ogni particolare dell'accaduto ed hanno evidenziato che la versione ufficiale dei fatti conterrebbe molte imprecisioni, dubbi e lati oscuri.

Nel video che potete vedere cliccando quì o  sulla foto, Massimo Mazzucco vi racconta quali sarebbero queste imprecisioni che fino ad oggi le autorità statunitensi non hanno voluto o saputo spiegare.

venerdì 8 settembre 2017

frasi celebri (48)

Il miglior travestimento di una dittatura è la democrazia, se si controllano i mezzi di informazione

da "ingannati"

la maggior parte delle vittime del terrorismo sono musulmane (80%)





Lago Ciad, le vittime di Boko Haram: 381 civili uccisi da aprile, milioni di sfollati.
– Almeno 381 civili sono rimasti uccisi nella nuova campagna di attentati suicidi lanciata da Boko haram in Camerun e Nigeria dall’aprile 2017;
– Milioni di persone hanno bisogno di urgente assistenza umanitaria e di protezione, poiché gli attentati e la crescente insicurezza ostacolano la fornitura degli aiuti.

Ma i media internazionali non ne parlano , si occupano solo dei "pochi" uccisi negli attentati in Europaa; giusto, ma parlate anche di queste tragedie africane o asiatiche, più frequenti e più devastanti!

Di Amnesty International

 Una grande ripresa degli attacchi e degli attentati suicidi di Boko Haram ha provocato da aprile almeno 381 vittime civili in Camerun e Nigeria, il doppio rispetto ai cinque mesi precedenti.

Secondo dati resi pubblici da Amnesty International, il deciso aumento delle vittime civili nella regione camerunense dell’Estremo Nord e negli stati nigeriani di Borno e Adamawa è dovuto al maggiore ricorso agli attentati suicidi, spesso mediante donne adulte o bambine costrette a esplodere in aree affollate.

Ancora una volta Boko haram sta commettendo crimini di guerra su vasta scala, esemplificati dalla tattica depravata di costringere giovani donne a esplodere con l’unico obiettivo di uccidere il maggior numero di persone possibile”, ha dichiarato Alioune Tine, direttore di Amnesty International per l’Africa occidentale e centrale.

Quest’ondata di agghiacciante violenza, alimentata dal grande aumento degli attentati suicidi, mette in luce l’urgente necessità di protezione e assistenza di milioni di civili che vivono nella regione del Lago Ciad. I governi di Nigeria, Camerun e di altri paesi devono agire rapidamente per proteggere i civili da questa campagna di terrore”, ha aggiunto Tine.

Nigeria nord-orientale: uccisioni di massa e rapimenti 
Da aprile, gli attacchi di Boko haram in Nigeria hanno causato la morte di almeno 223 civili ma si ritiene che il numero effettivo delle vittime possa essere maggiore dato che alcuni di questi attacchi sono stati scarsamente documentati. Tra maggio e agosto il numero dei civili uccisi è stato di sette volte superiore a quello dei quattro mesi precedenti. Solo nel mese di agosto le vittime sono state 100.
 
Il peggiore degli attacchi recenti è avvenuto il 25 luglio, quando il gruppo armato ha ucciso 40 persone e ne ha rapite tre in un’imboscata ai danni di un team di prospezione petrolifera nella zona di Magumeri, nello stato di Borno.

Da aprile, gli attentati suicidi di Boko haram hanno ucciso almeno 81 persone mentre dall’inizio dell’anno le persone rapite sono 67, per lo più donne adulte e bambine.

Boko haram ha effettuato due raid nei villaggi, dove ha rastrellato e ucciso civili, fatto razzia nei mercati, nei negozi e nelle abitazioni e dato fuoco alle case.

Regione dell’Estremo Nord del Camerun: attentati suicidi con frequenza settimanale
Da aprile, Boko haram ha ucciso almeno 158 civili, un numero quattro volte più alto di quello registrato nei cinque mesi precedenti. Questo picco è stato causato dall’aumentato ricorso agli attentati suicidi: 30, ossia più di uno alla settimana.

Il peggiore attacco ha avuto luogo a Waza il 12 luglio: 16 civili sono rimasti uccisi e almeno 34 feriti dopo che una bambina si è fatta esplodere in un affollato centro di video game.


Milioni di civili hanno bisogno di assistenza umanitaria 
A causa della violenza di Boko haram, milioni di civili nella regione del Lago Ciad hanno bisogno di urgente assistenza umanitaria.

Gli sfollati sono all’incirca 2.300.000: 1.600.000 in Nigeria, 303.000 in Camerun e altri 374.000 in Ciad e Niger.

Oltre sette milioni di persone in tutta la regione hanno pochissimo cibo a disposizione: cinque milioni di questi sono in Nigeria e un milione e mezzo in Camerun. I bambini che soffrono di grave malnutrizione sono 515.000, oltre l’85 per cento dei quali in Nigeria.

I
“I governi della regione del Lago Ciad devono aumentare i loro sforzi per proteggere centinaia di migliaia di civili che corrono il grave rischio di essere colpiti dalla violenza, dai rapimenti e da altre azioni di Boko haram”, ha commentato Tine.


Ulteriori informazioni
Dal 2010 Amnesty International sta denunciando le violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario, equivalenti a crimini di guerra e crimini contro l’umanità, da parte di Boko haram.

L’organizzazione per i diritti umani ha analizzato le notizie di stampa sugli attacchi di Boko haram e le vittime civili, evidenziando un deciso aumento dall’aprile 2017 rispetto ai mesi precedenti e a periodi equivalenti del 2016. Il numero effettivo delle vittime è probabilmente più alto dato che alcune morti non sono state documentate.
Nel 2017 Boko haram ha anche ucciso civili in Niger, nel corso di almeno 10 attacchi nella regione di Diffa.

Tutte le parti coinvolte nel conflitto della regione del Lago Ciad, compreso Boko haram, sono vincolate al rispetto del diritto internazionale umanitario che vieta espressamente qualsiasi attacco diretto contro popolazione e obiettivi civili.

lunedì 4 settembre 2017

Gli USA sono il vero pericolo per la pace e la libertà

Diego Fusaro

di Diego Fusaro
Si continua ormai da mesi a discutere, senza troppe variazioni sul tema, sul pericolo rappresentato dalla Corea del Nord e dalla sua disponibilità di armi nucleari. Il dibattito, tuttavia, per chi sappia avventurarsi al di là degli steccati del pensiero unico e del teatro delle ideologie dominanti, è intrinsecamente falso nelle sue stesse fondamenta.
Provo a fare chiarezza, nel modo più semplice e diretto: sarebbe giusto e onesto chiedere alla Corea del Nord il disarmo, se il richiedente fosse esso stesso disarmato o, più realisticamente, si disarmasse contestualmente anch’esso. Ma non è così. Autoeleggendosi a poliziotto planetario (non mi risulta che tale incarico le sia stato assegnato consensualmente da nessuno), la monarchia del dollaro continua a reti unificate a lanciare grida d’allarme circa il pericolo rappresentato dalla Corea del Nord armata nuclearmente. Ma la monarchia del dollaro, che pretende il disarmo altrui, è pronta essa stessa, contestualmente, a disarmarsi?
Nei film western, quando i pistoleros si puntano l’uno contro l’altro la pistola, ciascuno può deporre l’arma se e solo se l’altro opera in modo analogo. Sarebbe pura follia, infatti, che uno gettasse la pistola e l’altro invece continuasse a impugnarla. Perché, dunque, la Corea del Nord dovrebbe deporre l’arma se la talassocrazia a stelle e strisce continua a essere armata fino ai denti e, di più, a esportare democrazia missilistica e a donare al mondo intero bombardamenti umanitari? Se la Corea del Nord gettasse l’arma, firmerebbe la propria condanna a morte: ossia la propria ridefinizione come colonia periferica del nuovo ordine mondiale atlantista.
Manifestazione a Pyongyang
Ricordo, per incidens (e a beneficio degli smemorati con interesse), che ad oggi le bombe atomiche sulla popolazione le ha gettate la liberalissima monarchia del dollaro e non la totalitaria Corea del Nord. Se, come si dice, quest’ultima è impresentabile, che dire allora di una potenza che ha sterminato centinaia di migliaia di innocenti con armi nucleari? Se la Corea del Nord è – come in larga parte è – oscena per la mancanza di libertà d’espressione e di diritti civili, che dire degli Usa, dove i signori apolidi del big business coesistono con immense nuove plebi emarginate, senza tetto e senza diritti sociali garantiti?
La Corea del Nord, se non altro, per quel che ne so, non si erge a modello universale per i popoli del pianeta. Il vero problema – lo sappiamo – è che il nuovo ordine mondiale post-1989 ha assunto un aspetto neoimperiale: il mondo intero deve, con le buone o con le cattive, subordinarsi all'”unica nazione indispensabile”, come Bill Clinton, il paladino degli spin doctors del progressisimo, ebbe a qualificare gli Usa. Chi non si piega, viene prima diffamato come Stato canaglia, poi bombardato in nome dei diritti umani, infine costretto a essere incluso nel nuovo ordine mondiale americano-centrico, identificato con la fine (capitalistica) della storia. Ecco lo storytelling dominante dal 1989 ad oggi: esso ci permette di leggere tutti i principali conflitti nel mondo post-sovietico (Iraq e Serbia, Afghanistan e Libia, ecc.).

Donald Trump
L’happy end è sempre il medesimo: deposizione, quando non uccisione (Gheddafi, Saddam), del “dittatore” sempre accostato a Hitler dalla pubblicistica, e ingresso dello Stato liberato, nell’open space della libertà universale della free market democracy sotto egemonia statunitense. Lo sappiamo, nell’ordine simbolico dominante gli Stati traggono la loro legittimità non dalla sovranità popolare, dalla libera volontà del demos, bensì dalla lealtà al Fondo monetario internazionale e dal grado di asservimento alla talassocrazia del dollaro. Con tutti i suoi macroscopici limiti (se ne potrebbero certo menzionare tantissimi), la Corea del Nord è uno Stato non allineato al Washington consensus: e per questo i signori del mondialismo le hanno giurato odio imperituro. Fa bene, da un punto di vista geopolitico, a non disarmarsi: almeno fintantoché non si saranno disarmati anche quanti le chiedono di disarmarsi. È realisticamente il solo modo che ha per non capitolare. Senza esagerazioni: peggio della Corea del Nord vi sono solo gli Stati Uniti d’America. Chiedetevi, seriamente, chi oggi rappresenta il vero pericolo per la pace, la libertà e la sovranità dei popoli e avrete tutti gli elementi per inquadrare il senso della questione.