Io ritengo che anche il più fervente credente (di qualsiasi religione egli sia), non possa avere la certezza che Dio esista. E questo dubbio è quasi un dovere per il cristianesimo nel quale il Dio è volutamete nascosto. Se così non fosse, se cioè Dio si manifestasse a tutti , non ci sarebbe il libero arbitrio e la religione si trasformerebbe in una sorta di obbligo, di.... dittatura.
La teoria del Dio (volutamente) nascosto, indicata nella Sacra Bibbia , viene egregiamente ripresa e divulgata da Vittorio Messori nel saggio che, dal 1976, hanno della sua pubblicazione, lo ha reso universalmente famoso: Ipotesi su Gesù (edizioni SEI, tradotto in 22 lingue). Ricordo di averlo letto (in inglese) nell'anno 1993.
Partiamo da questo dogma biblico (il Dio nascosto) , e leghiamolo ad un'altra verità rivelata presente nella seconda parte dello stesso testo, ossia nel Nuovo Testamento, il Vangelo. In Matteo 7, 21.27 Gesù dice «Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei
cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.
Il quadro è completo. Insomma, legando questi due concetti possimo dire , senza che un cristiano possa smentirci, che in primo luogo
avere dei dubbi sulla esistenza di Dio è più che lecito, è doveroso.
In secondo luogo che non è sufficiente (o necessario) seguire i precetti della
Chiesa, l'importante è comportarsi da buon cristiano anche non
essendolo.
E qui mi sovvengono i numerosi esempi di
boss mafiosi che sono i primi ad aiutare la Chiesa con oboli e regali,
che appaiono devotissimi a questo o a quel santo e che hanno , financo
nei rifugi di latitanza, l'altarino infiorato davanti cui inginocchiarsi
e pregare Signore Signore. Di contro la storia dell'uomo è piena di esempi di uomini e donne che hanno dato la loro vita per gli altri pur non essendo credenti.
Insomma la speranza di salvezza c'è per tutti anche per coloro che non vogliono o non possono convertirsi al cristianesimo.
Vorrei terminare con una nota un po' audace se non blasfema.
Gesù Cristo, l'uomo Gesù Cristo, secondo quanto ci hanno narrato i Vangeli, ha sofferto moltissimo : lo hanno frustato e lo hanno crocifisso. Ma Egli si che era sicuro di tornare al fianco del Padre suo, Egli, sebbene rappresentasse Dio fattosi uomo, in una cosa sola non si è fatto uomo: nel dubbio sulla esistenza di Dio. Egli (e chi se no?) era SICURO della esistenza di Dio. Egli stesso è Dio, e Figlio di Dio. E le sue sofferenze avevano uno sbocco sicuro, Divino e meraviglioso: la vita eterna accanto al Padre.
La stessa cosa non si può dire degli uomini che soffrono e che anche sono morti per Lui. Loro non potevano essere sicuri dell'aldilà e del premio promesso per le loro sofferenze: la vita eterna accanto a Dio. Molti di questi avevano la Fede in Dio, ma la Fede non si può paragonare alla certezza.
E' audace (e/o blasfemo) dire che le loro sofferenze valgono molto di più di quelle dello stesso Gesù Cristo?
Bill Mac Stanton - Sidney
traduzioone di Pippo Vinci
venerdì 27 dicembre 2013
la salvezza è per tutti
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venerdì 20 dicembre 2013
frasi celebri (37)
“Gesù che cammina sulla Terra è più importante dell’uomo che cammina sulla Luna”
James Irwin (astronauta della missione lunare Apollo 15)
James Irwin (astronauta della missione lunare Apollo 15)
martedì 17 dicembre 2013
firmiamo per la nostra salute
Il nostro sistema sanitario è minacciato da un grave morbo, fatto di opacità, illegalità e corruzione, che sottrae risorse preziose per la
nostra salute. Purtroppo sono i dati a confermarcelo: nel solo triennio
2010-2012, in Italia sono stati accertati reati nella sanità per oltre 1
miliardo e mezzo di euro. Questi soldi basterebbero per costruire 5
nuovi grandi ospedali modello.
Il nostro sistema sanitario è minacciato da un grave morbo, fatto di
opacità, illegalità e corruzione, che sottrae
Troppi stanno alla finestra a guardare, dobbiamo invece ribellarci
all’idea che non sia possibile cambiare. Ecco allora questa petizione
molto concreta indirizzata al mondo della sanità pubblica.
Per prima cosa vogliamo quindi Aziende sanitarie trasparenti, perché la
trasparenza è il primo e più importante antidoto contro l'illegalità e
la corruzione.
C’è una legge chiara in merito, la 190/2012, ma sono ancora molte le
Aziende sanitarie che non hanno applicato le norme anticorruzione.
Chiediamo allora con forza agli Assessori regionali e ai Direttori
generali alla Sanità di impegnarsi per far rispettare gli obblighi di
legge da ciascuna delle 237 aziende sanitarie del nostro Paese.
È dal 1978 che l’Italia si è dotata di un Servizio sanitario nazionale
che ha dato a tutti, senza discriminazioni, cure e assistenza. Questo
sistema ci ha resi più sani, ha protetto noi e le nostre famiglie ed è
fondamentale preservarlo.
Per questo ti chiedo ora di fare la tua parte. Firma anche tu e chiedi
ai tuoi amici di firmare questa importante petizione. Insieme possiamo
davvero fare la differenza.
Grazie,
Luigi Ciotti
giovedì 12 dicembre 2013
lo smalto sul nulla
In realtà Renzi di programmi non ne ha: parla molto per non dire nulla, ma quel nulla lo dice bene, in modo che piaccia al suo popolo, ma non dispiaccia ai ceti dominanti e alle loro agenzie di comunicazione. Il suo è "lo smalto sul nulla" per citare un verso di Gottfried Benn.
Angelo d'Orsi dal sito megachip
Angelo d'Orsi dal sito megachip
domenica 8 dicembre 2013
toccata e fuga dalla vetta
Lanciano 1 Palermo 1 (Belotti)
Dopo una partita scialba e poverissima di contenuti tecnici, il Palermo ed il Lanciano pareggiano 1 a 1 e rimandano a tempi migliori la realizzazione dei rispettivi sogni di gloria. (leggi tutto)
Dopo una partita scialba e poverissima di contenuti tecnici, il Palermo ed il Lanciano pareggiano 1 a 1 e rimandano a tempi migliori la realizzazione dei rispettivi sogni di gloria. (leggi tutto)
sabato 7 dicembre 2013
Le frasi censurate di Nelson Mandela
tutti lo osannano, tutti lo indicano come uno dei più grandi uomini del secolo passato. Ma tutti nascondono molte delle cose che Nelson Mandela ha dichiarato nel corso della sua vita e che suonano come una condanna verso l'occidente e, in modo particolare verso gli USA e Israele e a fianco dei palestinesi.
Frasi scomode che nessuno vuole riportare alla luce e alla memoria. Clicca sulla immagine e leggi l'articolo dal sito megachip
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giovedì 5 dicembre 2013
parlamentari abusivi
La Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale la legge elettorale che vige in Italia da 8 anni. E' la legge n 270 del 2005, che ha consentito la elezione di ben 3 parlamenti. Circa 3.000 tra senatori e deputati.
La Corte Costituzionale ha scoperto l'acqua calda. Tutti, ma proprio tutti, compreso il suo ideatore (l'odontotecnico leghista Calderoli) hanno sempre dichiarato che questa legge era un porcata, una offesa alla Costituzione, una cosa orribile, una vergogna ecc ecc. Il politologo Giovanni Sartori fu quello che le diede il nickname di porcellum
Ed ora che succede? Niente. O , almeno, niente di clamoroso. Tutti i deputati incostituzionali resteranno al loro posto e si tirerà avanti con le (ex) larghe intese fino a morte naturale di questo Governo e di questo Parlamento.
Provate ora ad immaginare se un giorno si scoprisse che un concorso, con il quale degli impiegati pubblici hanno trovato un posto di lavoro, fosse dichiarato illegittimo. Le conseguenze sarebbero immediate e ovvie: i vincitori del concorso decadrebbero dal loro incarico e sarebbero costretti anche a restituire tutti gli emolumenti illegittimamente percepiti.
E perché questo non dovrebbe succedere anche per il nostri parlamentari abusivi?
pippo vinci
la camera dei deputati |
La Corte Costituzionale ha scoperto l'acqua calda. Tutti, ma proprio tutti, compreso il suo ideatore (l'odontotecnico leghista Calderoli) hanno sempre dichiarato che questa legge era un porcata, una offesa alla Costituzione, una cosa orribile, una vergogna ecc ecc. Il politologo Giovanni Sartori fu quello che le diede il nickname di porcellum
Giovanni Sartori |
Provate ora ad immaginare se un giorno si scoprisse che un concorso, con il quale degli impiegati pubblici hanno trovato un posto di lavoro, fosse dichiarato illegittimo. Le conseguenze sarebbero immediate e ovvie: i vincitori del concorso decadrebbero dal loro incarico e sarebbero costretti anche a restituire tutti gli emolumenti illegittimamente percepiti.
E perché questo non dovrebbe succedere anche per il nostri parlamentari abusivi?
pippo vinci
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mercoledì 4 dicembre 2013
La violenza del papero muto parte II
Se
l'occhio non si esercita, non vede. Se la pelle non tocca, non sa. Se
l'uomo non immagina, si spegne
“Ciascuno
cresce solo se sognato”.
COMUNICAZIONE
Dal latino cum – munus “raccogliere regali, è il
processo bi o pluri-direzionale che presuppone la partecipazione
attiva nell’esprimersi e al contempo nell’ascoltare, connessa
alla creatività e alla crescita personale.
In
questa società d'ammucchiata selvaggia occorre non trattenere
il proprio essere naturale.Gli
anni passano,
i propri difetti aumentano e quelli degli altri diminuiscono sempre.
Chissà..... bisognerebbe capire come si fa
a non sapere mai quando fermare il proprio spirito o il
proprio pensiero
o il proprio istinto. Essere una persona utile, che tragedia.....
e quando mai si é utili? Sopraffatto senza alcun potere di
difesa, ora è troppo tardi. Fuori tempo massimo? fuori dal
tempo/tempio? (leggi tutto)
di Oscuria
di Oscuria
giovedì 28 novembre 2013
Palermo, dove per mangiare si paga poco (13)
13. Da Peppino - via Guadagna 97
Percorrete via Oreto verso la circonvallazione, all'incrocio con via Bonriposo (semaforo) svoltate a destra fino ad incrociare via Guadagna. Svoltate a destra e al numero 97 (non segnalato), vi troverete davanti ad una grande porta in ferro laccata di verde.
Un neon sbilenco, un'edicola votiva e nessuna insegna vi aiuteranno a capire che siete giunti a destinazione. Armatevi di coraggio ed oltrepassate la porta, sicuramente socchiusa. Vi trovate nella trattoria di Peppino,
alias zu' Pinuzzu, alias u' tignusu, alias u' tammurinaru, alias u' riffaturi.
Nel 1993 Peppino, ex tamburino ed ex banditore di riffa (una sorta di lotteria privata di strada), decide di rilevare e trasformare il locale che fino a quel momento ospitava una sala biliardo. Appende letteralmente i tamburi al chiodo (visibili in cucina) e si scopre cuoco. Ad aiutarlo, uno dei suoi figli.
Un altro, ci racconta con orgoglio Peppino, è priore alla Chiesa di S. Rita.
La trattoria si sviluppa su tre ambienti : due sale da pranzo con sei tavoli in legno coperti da cerata e 42 sedie (sempre in legno) pieghevoli del tipo da spiaggia; in fondo, la cucina a vista con ampi espositori che mostrano i cibi crudi pronti alla cottura. Sulle pareti bianche, quadri, quadretti, fotografie, posters, ma soprattutto tanti inspiegabili archi e frecce stile Africa Nera.
Ai tavoli solo uomini, di tutte le età. Ma ci dicono che comunque si può venire pure chii fimmini. L'ambiete è caldo e rumoroso e l'aria è condita dai fumi che provengono dalla cucina
Dopo una rapida pulizia della cerata, il figlio di Peppino ci apparecchia la tavola, portando nell'ordine: saliera e pepiera a cielo aperto da utilizzare appozzando le nude dita; scolaposate in plastica con posate in numero superiore rispetto ai commensali; cestino azzurro col pane; tovaglioli di carta; classici piatti bianchi e spessi da trattoria, appena sciacquati.
Il menù non prevede antipasti, così non avrete l'imbarazzo e passerete subito ai primi: pasta agghio e ogghio, broccoli arriminati, vongole e pelato, bolognA rossa, pasta alla gRassa, pasta con le sarde. Come secondi calamari fritti, poRpettine di sarde, fettina panata o fritta, costata di maiale, invoRtini di sarde . Come contorno insalata alla palermitana. Occasionalmente pizza e sfincione ( tipo per la Madonna) o pane 'ca meusa.
Da bere vino sfuso bianco o rosso, acqua, birra e gazzosa.
Disponibile anche il servizio take away.
Dopo il caffè della macchinetta tipo ufficio, potete rimanere per un tocco di birra, fino alle 6-7 di sera quando Peppino decide che può bastare e chiude. Per cena tutti a casa. Dalle mogli.
La domenica la cucina è chiusa ma il locale rimane aperto e funge da luogo di ritrovo e aggregazione. Una birra e quattro chiacchiere sul Palermo!
Per un pranzo completo Zu Peppino non chiederàmai più di 7 euro, dice che i ragazzi (così chiama i suoi clienti) non potrebbero permettersi di più.
Se volete contattare l'osteria di Peppino potete chiamare al numero
091\5509253
Pippo, Laura, Piero e Paola
Percorrete via Oreto verso la circonvallazione, all'incrocio con via Bonriposo (semaforo) svoltate a destra fino ad incrociare via Guadagna. Svoltate a destra e al numero 97 (non segnalato), vi troverete davanti ad una grande porta in ferro laccata di verde.
Un neon sbilenco, un'edicola votiva e nessuna insegna vi aiuteranno a capire che siete giunti a destinazione. Armatevi di coraggio ed oltrepassate la porta, sicuramente socchiusa. Vi trovate nella trattoria di Peppino,
alias zu' Pinuzzu, alias u' tignusu, alias u' tammurinaru, alias u' riffaturi.
Nel 1993 Peppino, ex tamburino ed ex banditore di riffa (una sorta di lotteria privata di strada), decide di rilevare e trasformare il locale che fino a quel momento ospitava una sala biliardo. Appende letteralmente i tamburi al chiodo (visibili in cucina) e si scopre cuoco. Ad aiutarlo, uno dei suoi figli.
Un altro, ci racconta con orgoglio Peppino, è priore alla Chiesa di S. Rita.
La trattoria si sviluppa su tre ambienti : due sale da pranzo con sei tavoli in legno coperti da cerata e 42 sedie (sempre in legno) pieghevoli del tipo da spiaggia; in fondo, la cucina a vista con ampi espositori che mostrano i cibi crudi pronti alla cottura. Sulle pareti bianche, quadri, quadretti, fotografie, posters, ma soprattutto tanti inspiegabili archi e frecce stile Africa Nera.
Ai tavoli solo uomini, di tutte le età. Ma ci dicono che comunque si può venire pure chii fimmini. L'ambiete è caldo e rumoroso e l'aria è condita dai fumi che provengono dalla cucina
Dopo una rapida pulizia della cerata, il figlio di Peppino ci apparecchia la tavola, portando nell'ordine: saliera e pepiera a cielo aperto da utilizzare appozzando le nude dita; scolaposate in plastica con posate in numero superiore rispetto ai commensali; cestino azzurro col pane; tovaglioli di carta; classici piatti bianchi e spessi da trattoria, appena sciacquati.
Il menù non prevede antipasti, così non avrete l'imbarazzo e passerete subito ai primi: pasta agghio e ogghio, broccoli arriminati, vongole e pelato, bolognA rossa, pasta alla gRassa, pasta con le sarde. Come secondi calamari fritti, poRpettine di sarde, fettina panata o fritta, costata di maiale, invoRtini di sarde . Come contorno insalata alla palermitana. Occasionalmente pizza e sfincione ( tipo per la Madonna) o pane 'ca meusa.
Da bere vino sfuso bianco o rosso, acqua, birra e gazzosa.
Disponibile anche il servizio take away.
Dopo il caffè della macchinetta tipo ufficio, potete rimanere per un tocco di birra, fino alle 6-7 di sera quando Peppino decide che può bastare e chiude. Per cena tutti a casa. Dalle mogli.
La domenica la cucina è chiusa ma il locale rimane aperto e funge da luogo di ritrovo e aggregazione. Una birra e quattro chiacchiere sul Palermo!
Per un pranzo completo Zu Peppino non chiederàmai più di 7 euro, dice che i ragazzi (così chiama i suoi clienti) non potrebbero permettersi di più.
Se volete contattare l'osteria di Peppino potete chiamare al numero
091\5509253
Pippo, Laura, Piero e Paola
alla facciazza nostra
Ieri pomeriggio la maggioranza dei
senatori del parlamento ha finalmente reso opeativa una norma di legge
che prevede la decadenza dalla carica parlamentare di un
onorevole condannato in via definitiva. L'onorevole (!?) era Silvio Berlusconi.
I toni usati dal leader di Forza Italia
2.0 e da tuttii suoi deputati suoi schiavi e suoi prezzolati, sono stati foschi, idencenti e da prodromo di guerra civile.
... passano alcune ore.... (leggi tutto)
frasi celebri (36)
Sapete cos'è la storia? Non è la verità, è la storia di qualcuno. Non ha niente a che fare con la verità
Lloyde England
Lloyde England
sabato 23 novembre 2013
e Jack Ruby?
Ruby spara a Osvald |
Nei 50 anni che sono passati da quel 22 novembre 1963, molti sono stati i fatti venuti alla luce che hanno messo in dubbio la versione ufficiale che, inossidabile e inattaccabile , rimane sempre la stessa : Oswald e solo Oswald ha ucciso Kennedy. Oswald è l'unico responsabile della morte di JFK.
Ma c'è un piccolo grande particolare che pochi prendono in considerazione: le modalità della morte dello stesso Oswald. Il 24 novembre 63, due gioni dopo la morte di Kennedy, Lee Harwey Oswald viene a sua volta ucciso con un colpo di pistola sparatogli a bruciapelo da Jack Ruby nei sotterranei della stazione di polizia di Dallas. Ucciso in casema da un criminale armato di pistola con tanto di foto (vedi sopra) e con lo stesso Oswald messo alla mercè di Ruby da poliziotti, a dir poco, inesperti e inadeguati!
Insomma se Oswald è stato l'unico colpevole, e se agì per motivi ideologici e senza complici (sentenza Warren), perchè mai sarebbe stato a sua volta trucidato ? Ed in circostanze così ridicole e facilitate?
Nessuno ha mai fornito una risposta credibile a questa domanda banale!
p.s. sapete voi che negli USA, nella democrazia più solida e potente del mondo , fino ad oggi, sono stati uccisi ben 4 Presidenti?.. e meno male che sono democratici!
ecco il tragico elenco
Abraham Lincoln il 15 aprile 1865
James Garfield il 2 luglio 1881
William McKinley il 6 settembre 1901
John F. Kennedy il 22 novembre 1963
sette, invece, i tentati presidenticidi! Il più recente quello contro Ronald Regan.
venerdì 22 novembre 2013
scommettiamo sui mondiali?
domenica 17 novembre 2013
nessuna emozione
Domenica scorsa mi trovavo a Roma per partecipare al primo week end dell'ottavo festival del cinema. Di mattina ero "libero" da questo impegno ed avevo davanti due opzioni per me molto interessanti: la prima era di assistere alla proiezione dell'ultimo film-inchiesta di Massimo Mazzucco sull'11 settembre. Con il regista in sala.
La seconda quella di assistere all'angelus di Papa Bergoglio.
Alla fine, incredibile e dirsi, ho scelto quest'ultima opzione. Dico subito che la delusione è stata forte E lo stesso avranno provato le migliaia di fedeli e curiosi che gremivano Piazza San Pietro. Lo posso dire sia perchè ho ascoltato con attenzione i commenti, sia perchè gli appalusi durante e dopo la "performance" di Francesco sono stati brevi e pochissimo calorosi.
Lo posso dire perché agli angelus di Woityla (visto) o di Giovanni XXIII (letto) e persino di Paolo VI (visto) , c'era gente che alla fine piangeva di gioia e di emozione. Qui no!
Il fatto è che da questo Papa della svolta tutti si aspettano ogni giorno un pezzettino di questa svolta. Cosa che , in effetti, no è possibile; ma la sequenza di argomenti trattati e la incisività dei contenuti hanno lasciato quasi basiti (e non certo commossi) i "fedeli".
Ecco di cosa ha parlato Francesco:
1. ha letto (si, letto) una omelia che si riferiva al passo del vangelo della giornata. Una omelia ovvia e scontata di quelle che se ne sentono a migliaia nelle chiese. Nessuna sferzata di novità, nessuno slancio di ampio respiro o di nuova speranza che ha caratterizzato le sue prime mosse da papa. I soliti Dio vi ama; la morte non è la fine di tutto; o ancora tutti saremo uguali nell'aldilà;
2. poi ha ricordato, giustamente, la immensa tragedia del tifone nelle Filippine;
3. infine ha letto un breve elenco di saluti rivolti ad alcuni gruppi di fedeli organizzati presenti in Piazza che, a turno, sentendosi citati, sventolavano colorate bandierine o bianchi fazzoletti
fine!
Chi era andato a Roma solo per assistere a questo momento, non credo sia rimasto particolarmente commosso o soddisfatto. In fondo ad una predichetta del genere poteva assistere andando a piedi nella parrocchia sotto casa. Gli sarebbe anche costato molto di meno.
Ma quello che è mancato, a prescindere dalle parole, è proprio quello che tutti si aspettavano: ossia una sorta di atmosfera di novità, una tempesta di emozioni mistiche, un abbraccio caloroso e più umano da parte di un papa che tante speranze ha riacceso nel cuore del popolo dei credenti.
pippo vinci
La seconda quella di assistere all'angelus di Papa Bergoglio.
Alla fine, incredibile e dirsi, ho scelto quest'ultima opzione. Dico subito che la delusione è stata forte E lo stesso avranno provato le migliaia di fedeli e curiosi che gremivano Piazza San Pietro. Lo posso dire sia perchè ho ascoltato con attenzione i commenti, sia perchè gli appalusi durante e dopo la "performance" di Francesco sono stati brevi e pochissimo calorosi.
Lo posso dire perché agli angelus di Woityla (visto) o di Giovanni XXIII (letto) e persino di Paolo VI (visto) , c'era gente che alla fine piangeva di gioia e di emozione. Qui no!
Il fatto è che da questo Papa della svolta tutti si aspettano ogni giorno un pezzettino di questa svolta. Cosa che , in effetti, no è possibile; ma la sequenza di argomenti trattati e la incisività dei contenuti hanno lasciato quasi basiti (e non certo commossi) i "fedeli".
Ecco di cosa ha parlato Francesco:
1. ha letto (si, letto) una omelia che si riferiva al passo del vangelo della giornata. Una omelia ovvia e scontata di quelle che se ne sentono a migliaia nelle chiese. Nessuna sferzata di novità, nessuno slancio di ampio respiro o di nuova speranza che ha caratterizzato le sue prime mosse da papa. I soliti Dio vi ama; la morte non è la fine di tutto; o ancora tutti saremo uguali nell'aldilà;
2. poi ha ricordato, giustamente, la immensa tragedia del tifone nelle Filippine;
3. infine ha letto un breve elenco di saluti rivolti ad alcuni gruppi di fedeli organizzati presenti in Piazza che, a turno, sentendosi citati, sventolavano colorate bandierine o bianchi fazzoletti
fine!
Chi era andato a Roma solo per assistere a questo momento, non credo sia rimasto particolarmente commosso o soddisfatto. In fondo ad una predichetta del genere poteva assistere andando a piedi nella parrocchia sotto casa. Gli sarebbe anche costato molto di meno.
Ma quello che è mancato, a prescindere dalle parole, è proprio quello che tutti si aspettavano: ossia una sorta di atmosfera di novità, una tempesta di emozioni mistiche, un abbraccio caloroso e più umano da parte di un papa che tante speranze ha riacceso nel cuore del popolo dei credenti.
pippo vinci
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venerdì 15 novembre 2013
giovedì 14 novembre 2013
Hanno ucciso 500.000 civili!
Colin Powel con la provetta fasulla |
Ma se ragioniamo bene sui fatti dovremmo ammettere che il kamikaze, definito da tutti i media un "terrorista", altro non ha fatto che compiere una azione di guerra in una situazione di guerra contro un esercito nemico. Il kamikaze era un guerriero che combatteva contro un esercito che ha invaso il suo paese adducendo pretesti inesistenti (possesso di armi di distruzione di massa).
In questa guerra (chiamata missione di pace) gli eserciti occupanti (tra cui quello italiano) hanno ucciso ben 500.000 civili. CINQUECENTOMILA! (clicca qui).
E poi se un iracheno uccide, in guerra, 19 MILITARI in assetto di guerra, diventa un terrorista!
La guerra fa schifo e va sempre evitata. Sempre! Ma se si fa la guerra, a volte si viene anche uccisi dal nemico. Capita. Non mi pare di ricordare una guerra dove i morti ci sono stati solo a un lato. Proprio non la ricordo. Eppure, in storia, ero molto bravo!
pippo vinci
lunedì 11 novembre 2013
la trazzera vintage (13): San Martino
Secondo la nota leggenda, un giorno d’inverno, un cavaliere di nome Martino cavalcava per un sentiero in mezzo ad un bosco, armato di spada e avvolto nel suo caldo e rosso mantello. Faceva freddo. Molto freddo.
Ad un certo punto il fiero cavaliere vide un povero vecchio mezzo ignudo che soffriva come un cane per il freddo cane. Il buon Martino cosa fece? Prese la spada, tagliò il mantello in due parti (spero uguali) e ne diede una all’infreddolito viandante.
Tosto, il buon Dio fece spuntare il sole e la temperatura divenne tersa: l’estate di S Martino. Che si festeggia ogni anno l'11 novembre
Fino a poco tempo fa, leggendo questa leggenda utile a dimostrare (nonostante la spada) la bontà di Martino, nulla mi sembrava fuori posto. Tutto concordava e tutto conduceva alla considerazione che si, Martino ha fatto un bel gesto e Dio, onnipotente, lo ha immediatamente gratificato (su questa terra) facendo spuntare il sole e imponendo alla temperatura di alzarsi, presumibilmente, di diversi gradi centigradi.
Poi ho prestato più attenzione all’episodio tramandato e mi sono venuti dei seri dubbi:
1° dubbio
Se Martino era veramente così buono da meritarsi poi la qualifica di santo perchè tagliare il mantello? Perchè non donarlo tutto al povero e nudo viandante? S Francesco, nove secoli dopo, donerà tutto ai poveri, non la metà!
2° dubbio
Sappiamo, dalle Sacre Scritture, che la ricompensa per una vita cristiana sarebbe la vita eterna. O, in ogni caso, sarebbe una ricompensa importante, da godere nell’altro mondo perché il Suo regno non è di questo mondo. Qui la banale ricompensa (mitigazione del clima) avviene quasi in tempo reale!
3° dubbio (forse il più pesante!)
Perchè fare spuntare il sole ora che il vecchietto congelato aveva di che scaldarsi? Si presuppone infatti che se Martino non avese incontrato il pover’uomo , questi sarebbe rimasto infreddolito fino a morirne, no? Di conseguenza la mutazione climatica non è stata fatta per il poveretto, ma per il ricco e buon (?) Martino che oramai aveva solo mezzo mantello a disposizione, che quindi non lo tutelava totalmente. Povero Martino!
In sintesi : finchè il mantello lo aveva Martino, il tempo poteva rimanere inclemente ed il vecchio poteva morire di freddo. Appena Martino si è mezzo denudato ed il vecchio aveva di che coprirsi ecco che arriva l’estate.
Spero solo che Martino non sia diventato santo per questa leggenda, se dovessi scorprire questo, proporrei una sottoscrizione per annullare la santità del santo dell’11 novembre!
Ad un certo punto il fiero cavaliere vide un povero vecchio mezzo ignudo che soffriva come un cane per il freddo cane. Il buon Martino cosa fece? Prese la spada, tagliò il mantello in due parti (spero uguali) e ne diede una all’infreddolito viandante.
Tosto, il buon Dio fece spuntare il sole e la temperatura divenne tersa: l’estate di S Martino. Che si festeggia ogni anno l'11 novembre
Fino a poco tempo fa, leggendo questa leggenda utile a dimostrare (nonostante la spada) la bontà di Martino, nulla mi sembrava fuori posto. Tutto concordava e tutto conduceva alla considerazione che si, Martino ha fatto un bel gesto e Dio, onnipotente, lo ha immediatamente gratificato (su questa terra) facendo spuntare il sole e imponendo alla temperatura di alzarsi, presumibilmente, di diversi gradi centigradi.
Poi ho prestato più attenzione all’episodio tramandato e mi sono venuti dei seri dubbi:
1° dubbio
Se Martino era veramente così buono da meritarsi poi la qualifica di santo perchè tagliare il mantello? Perchè non donarlo tutto al povero e nudo viandante? S Francesco, nove secoli dopo, donerà tutto ai poveri, non la metà!
2° dubbio
Sappiamo, dalle Sacre Scritture, che la ricompensa per una vita cristiana sarebbe la vita eterna. O, in ogni caso, sarebbe una ricompensa importante, da godere nell’altro mondo perché il Suo regno non è di questo mondo. Qui la banale ricompensa (mitigazione del clima) avviene quasi in tempo reale!
3° dubbio (forse il più pesante!)
Perchè fare spuntare il sole ora che il vecchietto congelato aveva di che scaldarsi? Si presuppone infatti che se Martino non avese incontrato il pover’uomo , questi sarebbe rimasto infreddolito fino a morirne, no? Di conseguenza la mutazione climatica non è stata fatta per il poveretto, ma per il ricco e buon (?) Martino che oramai aveva solo mezzo mantello a disposizione, che quindi non lo tutelava totalmente. Povero Martino!
In sintesi : finchè il mantello lo aveva Martino, il tempo poteva rimanere inclemente ed il vecchio poteva morire di freddo. Appena Martino si è mezzo denudato ed il vecchio aveva di che coprirsi ecco che arriva l’estate.
Spero solo che Martino non sia diventato santo per questa leggenda, se dovessi scorprire questo, proporrei una sottoscrizione per annullare la santità del santo dell’11 novembre!
post già pubblicato in data 11 novembre 2012
venerdì 8 novembre 2013
una cena di gatti nel covo rosanero
Ogni tanto il Pigafetta scende a Palermo per "sistemare" i suoi affari. Onesti e legittimi, per carità.
Ed in queste circostanze non perde mai l'occasione per rivedere gli amici, scolarsi una bottiglia di rosso siciliano (sempre in compagnia) e chiacchierare del rosa e del nero, del palermo. Oggettivamente i suoi fedelissimi amici si contano oramai sulle dita di una zampa di pollo. Ma lui è sempre contento di vederli. (leggi tutto)
martedì 5 novembre 2013
lunedì 4 novembre 2013
detenuti di serie B
DI SERGIO DI CORI MODIGLIANI
Libero pensieo
"Sono intervenuta per una detenuta che rischiava di morire, non siamo tutti uguali davanti alla legge? Escludo che ci siano detenuti di serie A e di serie B. Rispondo sempre a chiunque mi telefoni per sollecitarmi un caso importante".
Ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri, 2 novembre 2013
...........
Ecco, qui di seguito, i nomi dei deceduti per suicidio o perchè privi di adeguata assistenza sanitaria nei penitenziari dove erano stanziati dal luglio del 2013 a oggi, da quando Giulia Ligresti ha goduto di un "beneficio di carattere umanitario" (e come persona sono davvero contento per lei perchè è stata salvaguardata la sua salute privata).
Sono 30 esseri umani.
Non erano stati condannati a morte perchè la pena capitale è stata abolita in tutte le 28 nazioni della Unione Europea.
Eppure sono morti.
Nessuno si è occupato di loro. Corso Egidio 81 anni 26-ott-13 Malattia, carcere di Ferrara
Italiano anonimo 43 anni 20-ott-13 cause "ancora da accertare" carcere di Avellino
Nuvoletta Angelo 71 anni 20-ott-13 Malattia, carcere di Parma
Occania Amedi 41 anni 19-ott-13 cause "ancora da accertare" carcere di Teramo
Nahri Said 33 anni 17-ott-13 Suicidio, carcere di Pesaro
Simsig Giulio 50 anni 17-ott-13 Suicidio, carcere di Trieste
Vadalà Antonino 61 anni 16-ott-13 Malattia, non specificata nè definita, carcere di Secondigliano
Caccianti Sergio 82 anni 15-ott-13 Malattia, carcere di Roma Rebibbia
Valpiani Davide 49 anni 13-ott-13 Suicidio, carcere di Perugia
Asslamal Fouad 37 anni 23-set-13 cause "ancora da accertare" carcere di Livorno
Pellecchia Raffaele 55 anni 17-set-13 Malattia, carcere di Avellino
Faliero Vincenzo 43 anni 17-set-13 cause "ancora da accertare" carcere di Civitavecchia (RM)
Tunisino Anonimo 43 anni 16-set-13 Cause "ancora da accertare" carcere di Spoleto (Pg)
Continanza Nicola 39 anni 16-set-13 Cause "ancora da accertare" carcere di Bologna
Paiusti Francesco 66 anni 15-set-13 Malattia, carcere di Salerno
Ler Fulvio 53 anni 9-set-13 cause "ancora da accertare" carcere di Salerno
Panariello Angelo 64 anni 5-set-13 Suicidio, carcere di S. Angelo d. L. (Av)
Mokhar Ahmed Mohamed 24 anni 4-set-13 Suicidio, carcere di Caltanissetta
Spuzic Resad 35 anni 3-set-13 cause "ancora da accertare" Siena
Mariani Walter Luigi 58 anni 31-ago-13 cause "ancora da accertare" carcere di Opera (Mi)
Suladze Shota 29 anni 28-ago-13 Suicidio, carcere di Taranto
Daoudi Abdelaziz 21 anni 16-ago-13 Suicidio, carcere di Padova Circondariale
Italiano Anonimo 51 anni 13-ago-13 Suicidio, carcere di Prato
Anaki Moustapha 31 anni 10-ago-13 causa "ancora da accertare" carcere di Crotone (Cie)
Viorel Neicu 30 anni 1-ago-13 Malattia "ancora da definire" carcere di Sassari
Vignoli Mario 66 anni 29-lug-13 Suicidio, carcere di Cremona
Marsala Giovanni 40 anni 28-lug-13 Suicidio, carcere di Velletri (Rm)
Bottini Piero 53 anni 25-lug-13 Suicidio Roma, carcere di Rebibbia
Maragkos Nikolaos 53 anni 21-lug-13 Suicidio, carcere di Rossano (CS)
Tunisino Anonimoo 40 anni 3-lug-13 Suicidio carcere di Napoli Secondigliano
Sergio Di Cori Modigliani
Fonte: http://sergiodicorimodiglianji.blogspot.it
Libero pensieo
"Sono intervenuta per una detenuta che rischiava di morire, non siamo tutti uguali davanti alla legge? Escludo che ci siano detenuti di serie A e di serie B. Rispondo sempre a chiunque mi telefoni per sollecitarmi un caso importante".
Ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri, 2 novembre 2013
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Ecco, qui di seguito, i nomi dei deceduti per suicidio o perchè privi di adeguata assistenza sanitaria nei penitenziari dove erano stanziati dal luglio del 2013 a oggi, da quando Giulia Ligresti ha goduto di un "beneficio di carattere umanitario" (e come persona sono davvero contento per lei perchè è stata salvaguardata la sua salute privata).
Sono 30 esseri umani.
Non erano stati condannati a morte perchè la pena capitale è stata abolita in tutte le 28 nazioni della Unione Europea.
Eppure sono morti.
Nessuno si è occupato di loro. Corso Egidio 81 anni 26-ott-13 Malattia, carcere di Ferrara
Italiano anonimo 43 anni 20-ott-13 cause "ancora da accertare" carcere di Avellino
Nuvoletta Angelo 71 anni 20-ott-13 Malattia, carcere di Parma
Occania Amedi 41 anni 19-ott-13 cause "ancora da accertare" carcere di Teramo
Nahri Said 33 anni 17-ott-13 Suicidio, carcere di Pesaro
Simsig Giulio 50 anni 17-ott-13 Suicidio, carcere di Trieste
Vadalà Antonino 61 anni 16-ott-13 Malattia, non specificata nè definita, carcere di Secondigliano
Caccianti Sergio 82 anni 15-ott-13 Malattia, carcere di Roma Rebibbia
Valpiani Davide 49 anni 13-ott-13 Suicidio, carcere di Perugia
Asslamal Fouad 37 anni 23-set-13 cause "ancora da accertare" carcere di Livorno
Pellecchia Raffaele 55 anni 17-set-13 Malattia, carcere di Avellino
Faliero Vincenzo 43 anni 17-set-13 cause "ancora da accertare" carcere di Civitavecchia (RM)
Tunisino Anonimo 43 anni 16-set-13 Cause "ancora da accertare" carcere di Spoleto (Pg)
Continanza Nicola 39 anni 16-set-13 Cause "ancora da accertare" carcere di Bologna
Paiusti Francesco 66 anni 15-set-13 Malattia, carcere di Salerno
Ler Fulvio 53 anni 9-set-13 cause "ancora da accertare" carcere di Salerno
Panariello Angelo 64 anni 5-set-13 Suicidio, carcere di S. Angelo d. L. (Av)
Mokhar Ahmed Mohamed 24 anni 4-set-13 Suicidio, carcere di Caltanissetta
Spuzic Resad 35 anni 3-set-13 cause "ancora da accertare" Siena
Mariani Walter Luigi 58 anni 31-ago-13 cause "ancora da accertare" carcere di Opera (Mi)
Suladze Shota 29 anni 28-ago-13 Suicidio, carcere di Taranto
Daoudi Abdelaziz 21 anni 16-ago-13 Suicidio, carcere di Padova Circondariale
Italiano Anonimo 51 anni 13-ago-13 Suicidio, carcere di Prato
Anaki Moustapha 31 anni 10-ago-13 causa "ancora da accertare" carcere di Crotone (Cie)
Viorel Neicu 30 anni 1-ago-13 Malattia "ancora da definire" carcere di Sassari
Vignoli Mario 66 anni 29-lug-13 Suicidio, carcere di Cremona
Marsala Giovanni 40 anni 28-lug-13 Suicidio, carcere di Velletri (Rm)
Bottini Piero 53 anni 25-lug-13 Suicidio Roma, carcere di Rebibbia
Maragkos Nikolaos 53 anni 21-lug-13 Suicidio, carcere di Rossano (CS)
Tunisino Anonimoo 40 anni 3-lug-13 Suicidio carcere di Napoli Secondigliano
Sergio Di Cori Modigliani
Fonte: http://sergiodicorimodiglianji.blogspot.it
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martedì 29 ottobre 2013
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domenica 27 ottobre 2013
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