Percorrete via Oreto verso la circonvallazione, all'incrocio con via Bonriposo (semaforo) svoltate a destra fino ad incrociare via Guadagna. Svoltate a destra e al numero 97 (non segnalato), vi troverete davanti ad una grande porta in ferro laccata di verde.
Un neon sbilenco, un'edicola votiva e nessuna insegna vi aiuteranno a capire che siete giunti a destinazione. Armatevi di coraggio ed oltrepassate la porta, sicuramente socchiusa. Vi trovate nella trattoria di Peppino,
alias zu' Pinuzzu, alias u' tignusu, alias u' tammurinaru, alias u' riffaturi.
Un altro, ci racconta con orgoglio Peppino, è priore alla Chiesa di S. Rita.
La trattoria si sviluppa su tre ambienti : due sale da pranzo con sei tavoli in legno coperti da cerata e 42 sedie (sempre in legno) pieghevoli del tipo da spiaggia; in fondo, la cucina a vista con ampi espositori che mostrano i cibi crudi pronti alla cottura. Sulle pareti bianche, quadri, quadretti, fotografie, posters, ma soprattutto tanti inspiegabili archi e frecce stile Africa Nera.
Ai tavoli solo uomini, di tutte le età. Ma ci dicono che comunque si può venire pure chii fimmini. L'ambiete è caldo e rumoroso e l'aria è condita dai fumi che provengono dalla cucina
Dopo una rapida pulizia della cerata, il figlio di Peppino ci apparecchia la tavola, portando nell'ordine: saliera e pepiera a cielo aperto da utilizzare appozzando le nude dita; scolaposate in plastica con posate in numero superiore rispetto ai commensali; cestino azzurro col pane; tovaglioli di carta; classici piatti bianchi e spessi da trattoria, appena sciacquati.
Il menù non prevede antipasti, così non avrete l'imbarazzo e passerete subito ai primi: pasta agghio e ogghio, broccoli arriminati, vongole e pelato, bolognA rossa, pasta alla gRassa, pasta con le sarde. Come secondi calamari fritti, poRpettine di sarde, fettina panata o fritta, costata di maiale, invoRtini di sarde . Come contorno insalata alla palermitana. Occasionalmente pizza e sfincione ( tipo per la Madonna) o pane 'ca meusa.
Da bere vino sfuso bianco o rosso, acqua, birra e gazzosa.
Disponibile anche il servizio take away.
La domenica la cucina è chiusa ma il locale rimane aperto e funge da luogo di ritrovo e aggregazione. Una birra e quattro chiacchiere sul Palermo!
Per un pranzo completo Zu Peppino non chiederàmai più di 7 euro, dice che i ragazzi (così chiama i suoi clienti) non potrebbero permettersi di più.
Se volete contattare l'osteria di Peppino potete chiamare al numero
091\5509253
Pippo, Laura, Piero e Paola
1 commento:
se vengo a Palermo ci vado!
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