il teologo Vito Mancuso |
E la mia risposta è stata sempre che, nel caso Dio esista e che questi premierà i buoni con la vita eterna (alias il Paradiso), il primo (l'ateo buono) sarà salvato mentre il secondo (il credente cattivo) sarà dannato.
Molti miei conoscenti, cattolici, invece affermano che credere in Dio è la condizione sine qua non per conquistare il regno dei cieli. Poi, certamente, bisogna anche vivere una vita proba e piena di atti di bontà. Ma agli atei non è data alcuna speranza di salvezza!
A sorreggere però la mia tesi c'è una nota frase evangelica che Matteo attribuisce a Gesù "Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli"
Questa frase esprime letteralmente il mio pensiero.
E tale ipotesi è supportata dal teologo Vito Mancuso che nella sua opera "la vita autentica", dice testualmente:
«Per una vita autentica è necessario credere in Dio? Sono convinto di no.» Il non credente può condurre una vita autentica escludendo ogni riferimento alla trascendenza quando agisca secondo il bene e la giustizia: come del resto è nelle parole di Cristo: «Non chi dice 'Signore, Signore' entrerà nel Regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre.» Ciò che conta cioè è un comportamento morale pratico piuttosto che il professarsi credente e agire contro il bene e la giustizia.
Insomma, un teologo che parla semplice semplice senza utilizzare metafore o concetti incomprensibili o giri di parole spesso senza senso. Un teologo che parla alla gente e non agli studiosi. Un teologo che enfatizza il messaggio buono del cristianesimo senza demonizzare chi la pensa in modo diverso.
Don Livio Fanzaga |
Per ascoltare cosa pensa Padre Livio degli atei clicca qui
amedeo contino
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