mercoledì 29 agosto 2018

palermo: vivibile fuori stagione

Via Libertà in summer, by night
La città è vuota, le urla, le puzze e gli schiamazzi , si sono spostati sulla costa. Quella costa  tanto affascinante e romantica in inverno quanto invivibile e caotica in estate. Addaura, Barcarello. Mondello, Isola delle Femmine, Sferracavallo, Baia del Corallo, Porticello ecc.

La nostra città quindi fa il cambio di stagione e si scopre che quella “fuoristagione” è sempre più bella di quella “on time” Via Libertà torna quasi ai fasti sereni della bella èpoque, mentre ai tavoli dei pochi bar lungo il viale, i pochi avventori si godono fresco, silenzio, tanquillità e relax. Tutti in un unico drink, senza doversi spostare oltr'Alpe per godere delle stesse cose.

Piazza Bologni e Piazza San Domenico, liberate dalle macchine e dal racket dei posteggiatori abusivi, si vestono di colori e di atmosfere inusitate per la nostra città violenta e pesante da vivere. Addirittura ecco le eleganti divise dei vigili urbani, che fanno pendant con i colori della notte, che appaiono come completamento di un quadro quasi idilliaco e rassicurante. Dove siano questi vigili durante il caos autunnale, resta un mistero.

Spostarsi da una locale all'altro per consumare una cena leggera ed estiva, diventa un piacere. Birra e pizzetta  al microbaretto di piazza Bologni, Cremolosa (cremolada o  granitosa) al Fiamma,  gelato ai tavoli del decentrato, ma sempre ottimo bar Esedra. Il tutto senza fudda e senza stress percorrendo le
vie più dritte , senza stressanti e continue deviazioni per evitare tappi, semafori, scavi perenni o misteriosi sensi unici.

Ma c'è pure la Palermo “on time”, quella delle coste, prese d'assalto dai  villeggianti che in questi giorni tornano ad occupare le loro case abusive sulla costa  (oggi sanate , per carità!) e che ricreano, sul litorale, la loro metropoli preferita fatta di  urla , schiamazzi, macchine in seconda  e terza fila, o adagiate ad occupare l'intero marciapiede. E poi ancora musica  a manetta, munnizza ben distribuita ovunque (dico o v u n q u e), manifestazioni di palermitanismo estremo   unnegghiè e tanto, tanto  spargimento di stress.

Ma dove sono le rilassanti e rassicuranti divise azzurre  di vigili urbani? Niente all'orizzonte. Sono nella zona “fuori stagione” a godersi qualche multa facile, facile.. senza fudda!


pippo vinci

post pubblicato anche ul sito rosalio.it

martedì 28 agosto 2018

Pd e M5S unitevi!

Alcide De Gasperi
Oramai dovrebbe essere chiaro a tutti. Salvini ci fa, non ci é!
I fatti del ponte Morandi collegati a quelli della Diciotti sono la prova che il Ministro Salvini non solo appartiene alla vecchia politica che i grillini dicono di volere combattere, ma anche che lo stesso Salvini sta prendendo per il culo lo stesso Di Maio con l obiettivo di aumentare i suoi consensi e arrivare alle prossime elezioni (che lui spera anticipate) con il vento in poppa.

Vediamo i fatti in sequenza
1) il 14 agosto tragico schianto del ponte Morandi a Genova. 43 i morti

2) parte l inchiesta mediatica e si cominciano a cercare i respondabili

3) l attenzione dei media cade sui decreti che affidano e prorogano la  concessione della gestione delle autostrade al gruppo guidato dalla famiglia Benetton. Le condizioni contrattuali risultano essere estremamente favorevoli per il concessionario ed estremamente sfavorevoli per il concedente ossia lo Stato italiano. Cresce la rabbia contro i vecchi governi che hanno condotto questa trattativa

4) si va a caccia dei firmatari di questo vergognoso decreto e si scopre che tra i firmatari c è anche il neoministro Matteo Salvini.

5) Monta quindi la polemica su Salvini che appare in diffioltà

6) Scoppia il caso della Diciotti. Una nave italiana della Guardia Costiera italiana attracca a Catania con 177  migranti a bordo. Non ci sono ostacoli burocratici per lo sbarco, ma Salvini coglie la palla al balzo e comincia una commedia vietando lo sbarco dei migranti.

7) il caso Diciotti si prolunga e non trova soluzione, Salvini non cede e occupa l interesse di tutti i media italiani ed europei;

8) si mobilitano tutti i partiti dell'opposizione parlamentare ed extraparlamentare, i movimenti antirazzisti, i principali leader europei. Si riunisce il consiglio europeo, si muove la magistratura,  si infiammano i social. Salvini da imputato per i fatti di Genova, diventa un eroe per molti italiani che, come sempre in questi casi, si dividono in due fazioni praticamente equivalenti.

8) Salvini riesce pure a dividere gli alleati grillini alcuni solidali con il leghista (Di Maio) altri fortemente critici (Fico).

Alla fine Salvini ottiene quello che cercava, l'attenzione generale sui problemi che  lui domina  meglio e, ciliegina sulla torta, una imputazione da parte della procura di Agrigento per sequestro di persona. Eroe e martire.

Ma il bluff viene scoperto  (ma rimarrà poco noto) quando si scopre  che mentre tutti si occupavano  del caso Diciotti altri sbarchi avvenivano in Puglia, in Calabria e in Sardegna. Sbarchi di cui sicuramente il Viminale era a conoscenza.

Morale della favola  Chi ci ha guadagnato? Ovviamente proprio il cattivo, ossia Matteo Salvini, che alla fine ha pure concesso lo sbarco dei migranti.

Morale della favola. A che serve sbraitare contro il governo se poi questo non fa che rafforzarlo?

Io, a questi punto, suggerirei ai geni dell'opposizione di studiarsi un po' di storia d'Italia
Il fenomeno populista organizzato si é già presentato nel nostro paese nel 1944 quando Gianfranco Giannini fondó il movimento dell'Uomo Qualunque. Il movimento conquistó 30 seggi alle elezioni del 1946 per l elezione della Assemblea Costituente. Alle amministrative dello stesso anno superó  a Roma la DC raggiungendo oltre il 20% dei voti. Il Movimento cominció a preoccupare la DC di De Gasperi.

Cosa fece allora il grande statista presidente della DC e capo del governo? Invece di demonizzare, sfottere e sbeffeggiare  il movimento di Giannini, ne catturó le idee migliori  e le inserì nel progetto della DC.
Il Movimento si sciolse nel 1949 e Giannini si candidó con i democristiani alle politiche del 1953. 
(fonte il tempo e la storia  di Paolo Mieli, RAI storia)

domenica 26 agosto 2018

Diciotti, Salvini, la stampa, l'opinione pubblica,l Africa, l'Europa, il mondo, il Venezuela, i cellulari.

I recenti fatti legati al triste episodio della nave Diciotti, sequestrata dal governo italiano nel porto di Catania con oltre 150 migranti a bordo, mi ha fatto riflettere sulle contraddizioni di tutti i soggetti coinvolti, piú o meno direttamente, nella faccenda.

Premetto che il comportamento criminale del ministro Salvini e quello complice di tutto il governo, sono stati deprecabili e umilianti per tutto il Paese. Ma se il (condivisibile ed encomiabile) movimento antirazzista e antifascista si sente appagato da questa giusta lotta contro il fascista Salvini, lo stesso movimento, paradossalmente rinato grazie al cattivone di casa, dovrebbe considerare questa civile sollevazione come un punto  di inizio di una piú vasta azione che ha come obiettivo la lotta alla discriminazione, alla povertà ed alle sanguinarie dittature presenti qua e là in tutti i continenti. Pur mantenendo salde le proprie posizioni in patria.

Diamo uno sguardo, per esempio, all'Africa. Ci limitiamo a citare solo due tragedie nascoste o sottovalutate dai media e dalle istituzioni mondiali come ONU, UE,  UNICEF, UNHCR  ecc.

Si tratta del Congo e dell' Eritrea. In Congo c é una guerra che dura da venti anni, una guerra fomentata dalle piú importanti multinazionali tecnologiche, perchè lí c'è il piú imponente giacimento mondiale di coltan, un metallo indispensabile per tutti i dispositivi hi tech da  cui tutti noi, ricchi e opulenti occidentali, oramai dipendiamo.

Ebbene, il Congo sarebbe un paese ricco se i monumentali profitti derivati dalla estrazione di questo metallo, rimanessero lí dove si estrae. Ma l'occidente non ci sta e preferisce rubare il coltan per produrre i cellulari a prezzi competitivi.
miniere di coltan

In Eritrea, invece, c è una dittatura sanguinaria che terrorizza il paese dal 1993, anno in cui prese il potere Afewerki. Cosí i poveri eritrei, dopo essere stati sterminati dal nostro eroe nazionale, generale Graziani,  ora sono "maltrattati" dal fascistaccio locale. Ma i media e le istituzioni non parlano né del Congo (non possiamo fare a meno dei cellulari) ne dell'Eritrea (troppo impegnati a denunciare SOLO la dittatura del comunista Maduro).

Non solo, molti paesi europei ex colonialisti, Francia su tutti, continuano a sfruttare economicamente le loro ex colonie impossibilitate ad affrancarsi da questa dipendenza a causa dell imponente debito nei confronti proprio di paesi come la Francia.

Anni fa mi occupavo proprio di cooperazione internazionale e, durante un convegno svoltosi a Casablanca, cui partecipavano rappresentanti di molti paesi africani oltre che quelli dei paesi "buoni" che finanziavano i finti progetti di sviluppo, il rappresentante (egiziano) di una sigla  che riunisce gran parte dei paesi del continente nero, fece una dichiarazione sconcertante chiedendo a tutti i paesi ricchi di andarsene dall'Africa, di non aiutare piú i paesi poveri dell'Africa, di non inviare soldi, missioni, ingegneri, armi e imprenditori. A noi, disse l'egiziano, serve solo che voi ci diate  la possibilità di sfruttare le nostre ricchezze e di aprire i mercati ai nostri prodotti. questo lo farete solo andandovene

pippo vinci


venerdì 24 agosto 2018

Salvini vuole fare saltare tutto, Di Maio e la stampa abboccano!

La firma di Salvini sul
 decreto Autostrade
Il crollo del ponte Morandi a Genova non ha provocato solo 43 vittime innocenti, ma anche una possibile crisi di governo.

Vediamo perché 
Le indagini e le polemiche messe in atto dal giorno dopo il disastro di Genova stavano evidenziando delle gravi responsabilità del Ministro degli interni e segretario della Lega, Matteo Salvini.

Salvini, nel maggio del 2008, aveva firmato, con gli alleati dell'allora governo Berlusconi, il decreto per il rinnovo  dell' assegnazione della gestione delle autostrade al gruppo Benetton. Il decreto era  stato redatto ed emanato dal defunto governo Prodi e andava prorogato. Ma durante questa  proroga la lega ed i suoi alleati, decisero di inserire delle clausole particolarmente favorevoli per il concessionario, gravemente sfavorevoli per il concedente, ossia lo Stato italiano, e decisamente  pericolose per  la sicurezza degli automobilisti. 

E sono queste clausole che stanno per essere indagate come concausa dell'incidente di Genova.

Salvini annaspa  ed ecco che spunta dal nulla il caso della nave Diciotti con 177 Migranti a bordo. 

Il caso, sulla carta, é facile da risolvere visto che la nave non é di una ONG ma della Guardia Costiera italiana e visto che a bordo ci sono migranti che hanno diritto alla protezione internazionale provenendo in gran parte da Siria ed Eritrea ossia da paesi o in guerra (Siria) o devastati da una quasi trentennale dittatura sanguinaria e criminale (Eritrea). Eritrei che, dopo i massacri inferti dal nostro colonnello Graziani durante il periodo  del colonialismo, dovrebbero essere accolti con tante scuse dal governo italiano. 

Ma Salvini non conosce la storia e, soprattutto, non ha tempo da perdere; ha bisogno subito di un'idea  per distogliere l' attenzione dal ponte Morandi e puntare di nuovo i fari  sul fenomeno migratorio. E non si accontenta delle vecchie strategie.
Il Ponte Morandi dopo il crollo

Questa volta il ministro razzista, sicuro di un poderoso consenso popolare, gioca  pesante e tenta  scalzare dalle prime pagine della stampa europea il ponte Morandi ed suoi problemi legati al disastro di Genova.

Il genio del male  per dimostrare ai suoi coraggio e coerenza, si muove  fuori dalla legalità e dalla Costituzione  sequestrando di fatto i migranti sulla nave italiana ancorata al porto di Catania. 

Salvini, per fare ancora più audience, sfida anche Magistratura, Capo dello Stato, e Presidente della Camera. 
Il gioco é fatto, la stampa cade in questa trappola e il decreto infangante viene per ora dimenticato. 

Obiettivo?
 Non é peregrina l'ipotesi che il capo dei leghisti voglia fare saltare il governo sia per evitare grane con il problema autostrade , sia per andare ad elezioni anticipate e sgominare gli avversari. 

E Di Maio? il leader del Movimento 5 Stelle, forse ignaro o forse complice delle meschine strategie del suo alleato,  sostiene la linea dura e illegale del ministro razzista e, in piú, minaccia l' Europa di non pagare piú i 20 miliardi che lo Stato italiano versa ogni anno alla UE per il suo funzionamento.

A parte il fatto che i miliardi versati alla UE non sono mai stati piú di 16, non credo  che l Unione Europe possa cedere ad un tal misero  ricatto, e considerando che la minaccia di Di Maio appare una boiata pazzesca con conseguenze disastrose per la stessa Italia che avrebbe tutta l Europa contro, credo che si stia scivolando pericolosamente verso la caduta di questo schizofrenico governo. 

lunedì 13 agosto 2018

Un tempo per uno e prima angheria arbitrale

I tifosi rosa ieri a cagliari
foto Pigafetta
Cagliari 2 Palermo 1(Nestorovski rig)
Primo tempo al piccolo trotto, non è che il Cagliari abbia fatto molto, ma con un Palermo così è stato abbastanza.

Gol dovuto all’eccessiva onestà di Rajkovic, che dopo un liscio clamoroso in area si è autoaccusato di aver deviato la palla in angolo, quando nessuno lo aveva reclamato. Sul casino susseguente, rimpallo sui piedi di Pavoletti e gol.

Il Palermo presenta  un tridente d’attacco da paura, nel senso di 3 fantasmi. Migliore per i rosa il neoacquisto Salvi posizionato a destra nella difesa a quattro di mister Tedino. Segue...