Chi ha sessant'anni ed ha Cuba nel cuore non può non vedere questo film. Un film che si svolge tutto su una sgummata terrazza sul Malecon (lungomare) dell'Avana.
E sulla terrazza cinque ultrasessantenni che parlano del loro passato, dei sogni infranti dei post rivoluzionari e di tante altre cose che provocano sensazioni presumibilmente diverse in funzione della storia personale di ogni spettatore.
E sulla terrazza cinque ultrasessantenni che parlano del loro passato, dei sogni infranti dei post rivoluzionari e di tante altre cose che provocano sensazioni presumibilmente diverse in funzione della storia personale di ogni spettatore.
Ma non voglio fare la critica al film o tantomeno al regime castrista. Ognuno ha la sua opinione e credo che il film la rafforzi (qualunque essa sia). No, voglio solo accennare alla presenza, nel film, di un personaggio che, per molti, è inatteso: ... una bottiglia di Coca Cola. E tutti si chedono se la Coca Cola a Cuba esiste o se quella bottiglia sia stata importata clandestinamente da uno dei personaggi che , per il suo lavoro , gira il mondo. E invece no. La Coca Cola a Cuba esiste. Ed esiste perchè non viene importata direttamente dagli USA, causa embargo, ma dal Messico. Anche se a guadagnaci è sempre la casa di Atlanta. Ma che embargo è?
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