martedì 4 ottobre 2011

il perdono italiano.


La triste vicenda di Meredith dimostra ancora una volta che gli italiani amano perdonare gli imputati. Non entro nei particolari della vicenda che non ho seguito, perchè non si può seguire un processo se non si è un addetto ai lavori e non conosci tutte (tutte) le carte del dibattimento.

E così mentre tutti gli imputati (chi più e chi meno) diventano star, eroi, miti e modelli da seguire, le vittime (quelli assassinati voglio dire), non hanno il minimo della considerazione pubblica. Tanto sono già morti.

E c'è una spiegazione: il nostro è un paese di cultura cattolica, dove il perdono (e non la giustizia) è lo sport preferito.

Ma questi cattolici (non tutti, si intende) dimenticano che il perdono innanzi tutto lo possono dispensare le vittime o chi per loro , in secondo luogo che questo perdono è (per chi ci crede) una prerogativa di Dio.

E infine che la giustizia è una pratica che è affidata agli uomini e questa giustizia prevede anche la condanna. Condanna anche per quegli imputati simpatici (ma colpevoli) che diventano ricchi e famosi.

L'unico condannato rimane un ragazzo di colore, Rudy Guede. Un ragazzo (non so se colpevole o meno) che guarda caso però nessuno ha osannato, difeso o portato sotto le luci della ribalta... tanto è nero e manco americano! Africano è!

Luca

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