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Fate questo esperimento. Chiedete ai vostri conoscenti se gli
piacerebbe vedere un film in tv senza interruzioni pubblicitarie.
Annotatevi la risposte e fate una semplice statistica:
1. in quanti hanno detto si (a favore dei film senza spot)
2. in quanti hanno detto no (a favore dei film con gli spot)
3. in quanti non hanno risposto.
Ad occhio e croce, ritengo che riteniate (come lo ritengo io) che la percentuale di coloro che diranno SI (film senza spot) sfiori il 100%.
Chi vorrebbe il film rovinato, interrotto e prolungato dalle rumorose e ripetitive interruzioni pubblicitarie? Ma è ovvio. Nessuno. Anzi qualcuno si. E sono quelli che sulle interruzioni pubblicitarie ci lucrano Si va beh, ma sono pochi rispetto alla maggioranza degli italiani. Pochi, ma potenti. Aggiungo io.
Ora: udite, udite. Questa domanda è già stata fatta agli italiani con un referendum tenutosi in data 11 giugno 1995. La domanda era più o meno proprio questa:
“volete abolire la norma che consente di interrompere i lungometraggi in tv con più spot pubblicitari?” Attenzione si chiedeva se ne volevano più di uno o se uno era sufficiente.
Ed ecco cosa hanno risposto gli italiani
Votanti 28.164.078 (quorum raggiunto)
Voti validi 27.030.205
Hanno detto SI (contro gli spot) 11.985670 (44,30%)
Hanno detto NO (a favore di molti spot) 15.044.535 (55.70)
Avete letto bene. Gli Italiani hanno voluto molti spot pubblicitari durante i film. Non uno ma più d'uno.
Chiaramente con questa bella autorizzazione da allora ad oggi i pubblicitari e le TV si sono sentiti autorizzati non solo a lasciare gli spot nei film, ma ad aumentarli fino a limiti oggi divenuti insopportabili.
Il risultato, che io giudico allucinante, è frutto della imponente campagna referendaria dei proprietari delle tv che nel periodo prereferendario hanno convinto il 55,70 % della popolazione che senza spot non avrebbero più visto un film in tv. Il risultato è che oggi vediamo più spot che film
Questo per dimostrare, a chi ancora non ci crede, che il potere della televisione sulle menti e sulle coscienze è immenso. E pericoloso!
(pippo vinci)